Milano, Pennisi: “Ho preso soldi, ma senza minacce”

Pubblicato il 14 Febbraio 2010 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

Milko Pennisi, consigliere comunale del Pdl ed ex presidente della Commissione urbanistica comunale, ha ammesso che quei 5.000 euro consegnatigli vicino a Palazzo Marino erano parte di una tangente.

Ha negato, però, di aver costretto l’imprenditore bresciano Mario Basso a consegnarglieli con minacce o altro, quando è stato arrestato in maniera rocambolesca e con in mano le banconote che erano state fotocopiate. Domenica è rimasto per due ore, nel carcere di San Vittore, davanti al gip Simone Luerti che deciderà sulla convalida del suo arresto in flagranza e sulla richiesta di custodia cautelare in carcere, appunto per l’accusa di concussione.

«Si è parlato di quell’episodio – ha spiegato l’avvocato di Pennisi, Antonio Bana – e il mio assistito ne ha dato una ricostruzione diversa».

«Nessuna minaccia, nessuna induzione per avere quella somma», ha detto l’avvocato, e «nessun riferimento ad altre persone» se non all’imprenditore Basso che già aveva filmato la consegna di una prima tranche delle tangente nel novembre scorso.

L’avvocato Bana ha anche spiegato che è stata formalizzata la sospensione di Pennisi dal gruppo consiliare milanese del Pdl, mentre è probabile che Pennisi si sospenda dalla carica di consigliere comunale. Gli investigatori continuano nell’analisi della documentazione e rimangono in attesa che altri imprenditori, che magari hanno subito lo stesso trattamento, si presentino a denunciare.