Milleproroghe, da aprile possibile possedere giornali e tv contemporaneamente. L’opposizione: “Mediaset vuole mettere le mani sul Corriere della Sera”

Maurizio Gasparri

ROMA – Nuovo cambio di rotta sugli incroci stampa-tv. L’ultima versione della norma contenuta nel decreto milleproroghe, dopo lo stop della presidenza della Repubblica e la presentazione del maxiemendamento governativo, riporta il termine del divieto al 31 marzo prossimo. Dal primo aprile, a meno di nuove proroghe, i proprietari di tv potranno provare la scalata ai grandi quotidiani.

Per l’opposizione l’intento è chiaro: aprire la strada all’acquisizione del Corriere della Sera da parte di Mediaset. Accuse respinte al mittente dalla maggioranza, che parla di modifiche formali, e bollate come ”stupidaggini” da parte del numero uno del Biscione, Fedele Confalonieri.

La marcia indietro del governo è arrivata in seguito alla presentazione del maxiemendamento, con il termine riportato alla prima ipotesi delineata dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Nel corso dell’esame del milleproroghe, dopo la bocciatura di un emendamento del Pd che spostava la scadenza al 2016, era stato approvato un emendamento del Pdl in Commissione Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, che introduceva due nuovi criteri fino al 31 dicembre 2012. Nessuna televisione, con ricavi superiori all’8% del sistema integrato delle comunicazioni o al 40% del settore delle comunicazioni elettroniche, poteva acquisire giornali.

Ora torna la disposizione della legge Gasparri: i soggetti che possiedono più di una rete televisiva non possono acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani. Il divieto vale fino al 31 marzo, poi spetterà al Presidente del Consiglio emanare un decreto, concertandolo con il ministro dell’Economia, per prorogare ulteriormente il termine.

Per il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ”la questione è ancora aperta” ma i tempi sono stretti per evitare che il decreto decada. Oggi, 25 febbraio, è atteso il voto finale con la fiducia alla Camera, poi la trasmissione al Senato.

Secondo Confalonieri la nuova formulazione ”non porta nulla” a Mediaset. Esattamente il contrario di quanto sospetta l’opposizione. ”E’ grave che un limite a tutela del pluralismo, previsto perfino dalla legge Gasparri, sia destinato a scomparire tra cinque settimane”, denuncia Paolo Gentiloni, responsabile Forum Comunicazioni del Pd. ”Il premier vuol mettere mano anche su qualche giornale a larga tiratura come il Corriere della Sera.

“Tutto ciò è inaudito”, afferma il vice capogruppo dell’Idv alla Camera, Antonio Borghesi. ”E’ un blitz preoccupante, una modifica annunciata solo verbalmente e all’ultimo momento – gli fa eco il deputato dell’Udc Roberto Rao -. Il ministro Romani dia spiegazioni, perché col conflitto di interessi del premier qualsiasi sospetto è legittimo”.

Per Vincenzo Vita (Pd) la norma ha un’unica traduzione: “Potrebbe essere imminente il rischio che Mediaset acquisisca il Corriere della Sera, viste anche le turbolenze societarie di quest’ultimo”

Un prima spiegazione è arrivata dal sottosegretario al Tesoro Alberto Giorgetti, che in Aula ha parlato della necessità di ”un coordinamento formale”. In sostanza in una parte del decreto si prevedeva la proroga del divieto di incroci sino al dicembre 2012, dall’altra nella tabella allegata al provvedimento era rimasta la proroga a marzo di quest’anno. Il governo ha scelto quest’ultima ipotesi.

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