PALERMO – Il Welfare è a rischio se non gli cambiamo i connotati. Questo in sostanza l’avvertimento che il premier Mario Monti lancia da Palermo. Salvo poche ore dopo, coperto dalle critiche, fare dietrofront.
A Palermo in mattinata il presidente del Consiglio aveva detto che “la sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale” avrebbe potuto non essere più garantita. Detto ancor più chiaramente: rischiamo di non poterci più permettere la sanità pubblica.
In serata la rettifica in una nota di Palazzo Chigi: ”Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno. Per il futuro è però necessario individuare e rendere operativi modelli innovativi di finanziamento e organizzazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie”. Il premier Monti ”non ha messo in questione il finanziamento pubblico del sistema sanitario, bensì, riferendosi alla sostenibilità futura, ha posto l’interrogativo sull’opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo”.
La crisi, ha sottolineato Monti a Palermo, ”ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri – ha precisato il premier – potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni”. “La posta in palio – ha concluso Monti – è altissima”. L’obiettivo è “rivedere la luce dopo una fase in cui abbiamo rischiato di essere travolti dalla crisi finanziaria”. Ma l’Italia – ha aggiunto il presidente del Consiglio – “deve al più presto andare in avanti verso la costruzione del proprio futuro, che non è scindibile dal futuro della comunità internazionale”.
Poi Monti ha sottolineato come “la ricerca e l’innovazione nel campo delle scienze della vita siano i presupposti per un sentiero di crescita virtuoso, in grado di generare investimenti esteri, miglioramenti, e occupazione di qualità”. Si tratta, ha specificato il capo del governo, di un “processo di sviluppo che tutti sottoscriverebbero come miglior lascito per le future generazioni. Siamo contenti – ha aggiunto – di aver creduto come governo in questo progetto”.
Monti ha quindi sottolineato come siano soprattutto i giovani ricercatori che lavoreranno nel nuovo centro i protagonisti di questa iniziativa, che porterà alla messa a punto di nuove terapie e nuovi presidi per migliorare la qualità di vita dei malati.
”Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l’oggi con conforto e il domani con grande speranza, anche per questo mi dispiace non essere stato lì con voi”.
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