Napolitano: “A Rosarno cose brutte, colpa dello Stato, non ha saputo prevenire”

Pubblicato il 21 Gennaio 2010 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

A Rosarno sono accadute «cose brutte, pesanti». Lo ha detto, parlando a Reggio Calabria,  il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aggiungendo che la responsabilità di quanto è accaduto è dei  «rappresentanti dello Stato» che non hanno  «saputo prevenire ciò che avremmo dovuto prevenire».

Il Presidente della Repubblica, riferendosi alla lotta alla criminalità ha però spiegato che «l’impegno del Governo in questi giorni è molto positivo».

Parlando davanti agli studenti, Napolitano  ha sottolineato che  la ‘Ndrangheta è l’organizzazione criminale «più insidiosa e capace di penetrazione nel nostro Paese e non solo».

Dura, invece, la valutazione del presidente sugli scontri di Rosarno: «Sono accadute cose brutte, pesanti. Uno scoppio di insofferenza che ha mostrato il peggio di ciò che si era accumulato nell’animo dei cittadini e degli immigrati. È nostra responsabilità collettiva di rappresentanti dello Stato non aver saputo prevenire ciò che avremmo dovuto prevenire. Ora dobbiamo evitare che si ripeta e respingere luoghi comuni e pregiudizi che indicano la Calabria come luogo di intolleranza e di razzismo».

Per governare il fenomeno dell’immigrazione ed evitare scoppi di violenza come quelli di Rosarno, occorrono «ordine e legalità», garantire i flussi di ingresso legale, lavorare per una effettiva integrazione degli immigrati, che è compito degli enti locali «ai quali lo Stato deve fornire risorse sufficienti», ha proseguito  Napolitano definendo «molto positivo» l’impegno dimostrato dal governo «in questi giorni» per fronteggiare questi fenomeni e quelli legai alla criminalità organizzata.

«Noi rappresentanti dello Stato – ha aggiunto il presidente – non dobbiamo fare fugaci apparizioni in Calabria, ma sviluppare un impegno sistematico contro la ‘ndrangheta e per affermare la legalità».