La Minetti scarica Fede e Mora: “Portavano loro le ragazze ad Arcore, anche Ruby”

Pubblicato il 18 Aprile 2011 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA
nicole_minetti

Nicole Minetti

MILANO – Nicole Minetti “scarica” Emilio Fede e Lele Mora: erano loro due, secondo quanto riferito dagli avvocati dell’ex igienista dentale di Berlusconi, a portare le ragazze alle feste di Arcore, in particolare la minorenne Ruby. Poi sarà Fede a scaricare la consigliera, dicendo che la sua versione “è da psichiatra”.

Tutto è iniziato lunedì, quando l’avvocato Daria Pesce, che difende la Minetti, ha consegnato ai pm di Milano, nell’ambito del filone di inchiesta appena chiuso sul caso Ruby. La consigliera regionale della Lombardia è indagata insieme agli stessi Fede e Mora per induzione e favoreggiamento della prostituzione di trentadue ragazze maggiorenni e di Karima el Morhoug detta Ruby, minorenne all’epoca dei fatti.

La memoria difensiva, in tutto una dozzina di pagine, riguarda solo il secondo capo d’imputazione, cioè il favoreggiamento della prostituzione di Ruby. E spiega nel dettaglio quanto accaduto la notte tra i 27 e 28 maggio del 2010, quando Minetti si presentò alla questura di Milano per farsi affidare la giovane marocchina, quando era ancora minorenne, che era stata fermata per furto. Affidamento durato pochi minuti, giusto il tempo di “consegnare” la ragazza ad un’altra brasiliana, Michelle Conceicao.

L’avvocato Pesce ha ripercorso dunque i vari passaggi dell’inchiesta e ha cercato di dimostrare, in particolare, l’inconsistenza dell’accusa di prostituzione minorile, cioè di aver portato Ruby nella residenza del premier.

Proprio a supporto della sua difesa la Minetti fa anche un ‘passo avanti’ e cita atti di indagine degli inquirenti, come il verbale del 3 agosto scorso di Ruby davanti ai pm, nel quale la ragazza racconta di essere stata portata ad Arcore da Fede. E in più, nella stessa memoria, la difesa spiega che non c’è dubbio sulla circostanza in cui Ruby ha fatto per la prima volta il suo ‘ingresso’ nella vicenda: è successo col concorso di bellezza in Sicilia, che aveva tra i giurati il direttore del Tg4.

In una decina di pagine, Minetti – che ha scelto la ‘strada’ della memoria difensiva preferendola all’interrogatorio, possibile dopo la chiusura delle indagini – si difende dall’accusa di aver indotto e favorito la prostituzione di Ruby, mentre non affronta il ‘capitolo’ del presunto reclutamento delle 32 ragazze maggiorenni per le feste di Arcore. ”Su quest’ultimo punto – ha chiarito l’avvocato Daria Pesce – abbiamo gia’ risposto nel corso dell’interrogatorio in Procura, a seguito dell’invito a comparire”. Il legale, inoltre, ci tiene a precisare che nella memoria ”noi non attacchiamo nessuno”.

Precisazione inutile, perché la reazione di Emilio Fede è arrivata a stretto giro: ”Ho letto una sintesi della memoria difensiva di Nicole Minetti assistita dall’avvocato Daria Pesce. L’unico elemento mancante è che entrambe avrebbero bisogno dell’assistenza di uno psichiatra”. Sarà poi la Minetti stessa a precisare, ancora una volta, di non aver voluto accusare né il giornalista né l’agente delle star. Ma la polemica è innescata, lo scaricabarile pure: Minetti accusa il coimputato Fede, lui respinge al mittente le accuse. Il risultato è che per il giudice sarà d’ora in avanti più difficile stabilire le responsabilità.