L’oncologia e le persone colpite da un tumore, finiranno per pagare il prezzo più alto per i tagli alle spese sanitarie imposti dalla manovra economica. A dirlo è il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) Carmelo Iacono. A questa dichiarazione è arrivata però la smentita del ministro della Salute Ferruccio Fazio: ” Con la manovra non ci saranno tagli” .
Carmelo Iacono ha parlato a margine del convegno internazionale della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) in corso a Chicago (Illinois). “Siamo preoccupati perché i tagli nella sanità pubblica avranno ricadute importanti nell’erogazione dell’assistenza ai pazienti oncologici”.
La preoccupazione maggiore, ha aggiunto, riguarda il blocco del turnover, che finirà per sottrarre personale specializzato all’assistenza ospedaliera e territoriale. “Per ridurre le liste d’attesa è necessario che tutte le attrezzature lavorino su 12 ore, altrimenti – ha rilevato Iacono – correremo il rischio di avere aperto nuove strutture per Pet, Tac e Risonanza magnetica nucleare senza avere il personale necessario a farle funzionare”. Se non si capisce – ha detto ancora – che bisogna investire in medici, tecnici e biologi, non riusciremo a dare risposte adeguate nella lotta ai tumori, che stanno diventando la prima causa di morte in Italia”, ormai alla pari con le malattie cardiovascolari.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha tuttavia rassicurato l’ Associazione Italiana di Oncologia Medica e il suo presidente Carmelo Iacono: “La manovra non implica nessun taglio né nel numero, né nella tipologia, né nella qualità delle prestazioni per la cura dei tumori”. Lo dice il ministro della salute Ferruccio Fazio in merito a quanto affermato da esponenti della società italiana di oncologia medica Aiom.
“La lotta ai tumori è una delle priorità del Governo come già anche ricordato dal Presidente del Consiglio”.
“L’Italia – continua – è leader in questo settore ed ha intenzione di mantenere il primato. A questo proposito sottolineo che è allo studio un piano teso a consolidare anzi a potenziare il ruolo del nostro Paese per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche”.
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