Paola Muraro, moglie di un colonnello, aveva lo studio nella caserma?

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2016 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA
Paola Muraro: moglie di un colonnello dei carabinieri presentata ad M5s dal Pd

Paola Muraro: moglie di un colonnello dei carabinieri presentata ad M5s dal Pd

TREVISO – Paola Muraro aveva il suo studio in una caserma dei carabinieri? Moglie di un colonnello, appunto dei carabinieri, comandante a Treviso, presentata al Movimento 5 stelle, ed in particolare al parlamentare Stefano Vignaroli (compagno di Paola Taverna), da Laura Puppato del Pd: stiamo parlando di Paola Muraro, la contestata assessora all’ambiente della giunta romana di Virginia Raggi, colei per la cui iscrizione nel registro degli indagati il Movimento 5 stelle ha rischiato di spaccarsi e la stessa Raggi di cadere.

Andrea Passerini su La Tribuna di Treviso ricorda alcuni dettagli biografici di Muraro sconosciuti ai più, soprattutto in quel di Roma. Tutto parte da un indirizzo: via Bailo 12, Treviso. Qui, almeno fino al 2013, Paola Muraro non solo abitava ma sembrerebbe anche che avesse il proprio studio di consulenza ambientale. E proprio in via Bailo 12 si trova lo stabile che ospita gli alloggi di servizio dell’Arma dei Carabinieri, messi a disposizione dallo Stato agli alti ufficiali in servizio a Treviso. E tra questi, naturalmente, c’è anche il comandante provinciale, che fino al 2013 era Gianfranco Lusito, che di Paola Muraro è il marito.

Oggi lì abita il nuovo comandante, perché, spiega sempre Passerini su La Tribuna di Treviso, nel 2013 Lusito si è trasferito a Roma per dirigere le scuole di addestramento dell’Arma, e qui adesso ricopre un alto incarico allo Stato Maggiore dell’Esercito.

A Roma si è naturalmente trasferita anche la moglie di Lusito, Muraro, che nella capitale ha conosciuto, attraverso la senatrice del Pd Laura Puppato, il parlamentare del Movimento 5 stelle Stefano Vignaroli, compagno della senatrice Paola Taverna e membro del mini-direttorio romano dopo l’addio di Roberta Lombardi.  

Al di là di questo contatto, nota Passerini sul quotidiano trevigiano, la posizione di Muraro in tema di rifiuti non pare aderire perfettamente a quella del Movimento 5 stelle, la cui filosofia è quella dei Rifiuti zero. Muraro, che ha ricoperto incarichi in Ama (la municipalizzata romana dei rifiuti) per dodici anni, non è del tutto contraria agli inceneritori e in passato, scrive La Tribuna di Treviso, è stata consulente nel lodo Co.la.ri (consorzio laziale rifiuti), “contribuendo a sminare il conto di 900 milioni che il consorzio facente capo a Cerroni aveva presentato alla giunta Marino, autentica «bomba» in grado di far saltare la giunta capitolina”.

Oltre alle conoscenze grilline, Passerini riferisce di contatti con il “mondo delle partecipate”. Scrive il cronista:

Si è parlato – nessuna conferma, ma nemmeno smentite – di un pranzo con commensali poi indagati nell’ambito di Mafia Capitale e del gotha del sistema rifiuti della capitale legati all’imprenditore Cerroni, finiti nell’inchiesta su Mafia Capitale. Tutti rapporti su cui oggi verte l’inchiesta sullo smaltimento rifiuti in cui Muraro è indagata per violazione di norme ambientali. I magistrati, prima di procedere con eventuali convocazioni, attendono la trascrizione dell’audizione alla commissione Ecomafie.