Paolo Gentiloni: “Governo andrà avanti fino al 2018, abbassiamo le tasse sul lavoro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Marzo 2017 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Gentiloni: "Governo andrò avanti, ora abbassiamo le tasse sul lavoro"

Paolo Gentiloni: “Governo andrò avanti, ora abbassiamo le tasse sul lavoro”

ROMA – Il governo andrà avanti fino a quando ci sarà una maggioranza forte e il prossimo obiettivo è abbassare le tasse sul lavoro. Il premier Paolo Gentiloni, ospite a Domenica In, parla degli obiettivi raggiunti e di quelli futuri fissati dal suo governo con il conduttore Pippo Baudo, fissando quelle che sono le riforme necessarie per il paese. Sul caso Consip, Gentiloni mostra solidarietà al ministro dello Sport Luca Lotti, ma sottolinea che la vicenda è molto grave e che la magistratura deve fare chiarezza.

Il premier ha ribadito che il suo governo andrà avanti “fino a fine legislatura”, sottolineando di avere una maggioranza solida e la possibilità di attuare le riforme necessarie per risollevare il Paese dalle sue cicatrici della crisi:

“I governi fanno quello che dice la Costituzione e non hanno aggettivi. Noi abbiamo raccolto il testimone dal governo Renzi di cui facevo parte e più che il testimone,abbiamo preso la campanella, abbiamo cose da completare del governo Renzi e anche delle cose nuove e importanti. La scadenza è la fine della legislatura poi i governi possono finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento ma io dico sempre ai miei colleghi che dobbiamo lavorare non avendo in mente la durata ma le nostre responsabilità.

Le cicatrici della crisi si fanno sentire ancora e che ci sia una crisi di fiducia è abbastanza comprensibile, ma le cose fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata e penso che le cose possono migliorare non solo nei grandi numeri astratti ma anche nelle nostre buste paga. Ci vuole l’ottimismo di un grande Paese”.

L’obiettivo del prossimo Def, sottolinea il premier, sarà quello di abbassare le tasse sul lavoro per far ripartire l’Italia:

“L’obiettivo del prossimo documento di economia e finanza è un ulteriore abbassamento delle tasse sul lavoro, dobbiamo rendere gli investimenti sul lavoro più vantaggiosi. I giovani ed il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno. Abbiamo fatto cose importanti sul piano del mercato del lavoro e questo ci ha consentito di avere settecentomila posti stabili, e non sono pochi. Io ricordo campagne elettorali in cui si prometteva un milione di posti di lavoro; noi ne abbiamo fatti 700 mila senza clamori, ma la disoccupazione giovanile è ancora alta, quello che manca è la capacità di far crescere ad un ritmo diverso la nostra economia”.

Parlando dell’Unione europea e dell’emergenza migranti, Gentiloni ha detto:

“Io non riesco ad accettare che l’Ue sia rigidissima su alcune cose, le famose virgole del bilancio o l’austerità, e invece consenta ad alcuni Paesi di non attuare le decisioni che ha preso sui migranti. Al vertice del 25 marzo, conferma il premier, al centro ci saranno due cose: che l’Europa deve aiutare la crescita e non deprimerla e che sui migranti ognuno deve fare la sua parte”.

La recente inchiesta su Consip ha fatto tornare attuale il tema della corruzione, che “è un male abbastanza radicato e ricorrente in questo Paese”, ma non deve essere un alibi per bloccare le riforme e l’azione:

“L’inchiesta Consip mi sta a cuore che si faccia chiarezza da parte della magistratura. Il meccanismo Consip è servito al Paese in termini di riduzione di spese, serve a concentrare gli appalti per evitare che ogni singola amministrazione si faccia i suoi. Se in questa roba si inserisce la corruzione, come sembra dall’inchiesta, è molto grave e mi auguro che la magistratura lo chiarisca nel modo migliore possibile e più rapido possibile”.

Il premier ha poi rinnovato la sua fiducia al ministro dello Sport Lotti:

“L’avvio di indagini è di dicembre, la vicenda del ministro Lotti non è cambiata da allora. La mia fiducia nei suoi confronti resta immutata e mi auguro lo sia anche quella del Parlamento: non possiamo arrenderci all’idea che un avviso di garanzia rompa una regola fondamentale che è presunzione di non colpevolezza. Vedo moltissime indiscrezioni circolare, ma la notizie che lo riguardano sono di due mesi e mezzo fa, non si capisce perché oggi si chieda la sfiducia”.