Pdl-Lega, è di nuovo amore? Scambio: presidenzialismo per Senato federale

Pubblicato il 20 Giugno 2012 - 09:01 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Silvio Berlusconi (Lapresse)

ROMA – Tra Pdl e Lega Nord è di nuovo amore? Secondo il Corriere della Sera, che riporta frasi dette a mezza bocca in Parlamento, in ballo ci sarebbe la riforma costituzionale e il semipresidenzialismo alla francese, tema caro all’ex premier Sivio Berlusconi. Il 20 giugno al Senato, salvo imprevisti, si vota sia l’elezione diretta del presidente della Repubblica voluta dal Pdl, che ha presentato 6 emendamenti in tal senso al testo ABC sulle riforme istituzionali, sia il Senato federale richiesto dalla Lega. L’accordo tra azzurri e Carroccio c’è e a Palazzo Madama la vecchia maggioranza di Berlusconi è ancora viva: Pdl più Lega hanno sulla carta 149 sì (ai quali vanno aggiunti i 6 finiani, dal momento che Gianfranco Fini si è espresso a favore del semi-presidenzialismo alla francese, e forse anche i 6 rutelliani) contro 139 no (Pd, Udc e Idv). Scrive il Corriere:

La Lega vuole il Senato federale sul modello del tedesco Bundesrat, cioè una Camera dei territori i cui componenti siano scelti dalle Regioni. Il Pdl è disposto ad assecondare questa richiesta ma pone come condizione (Ignazio La Russa parla di «colonne d’Ercole insuperabili ») che non si vada oltre quanto stabilito a suo tempo nel progetto di riforma costituzionale Bossi-Berlusconi, approvato in Parlamento ma poi bocciato per non avere superato il referendum confermativo richiesto dal centrosinistra. Quel progetto prevedeva che il Senato fosse legato da un rapporto di fiducia con il governo.

Queste le condizioni della Lega, solo queste quelle che il Pdl è disposto a concedere. Ma, avverte il Corriere, i tempi dell’Aula potrebbero volgere a favore del Carroccio:

La cautela è d’obbligo perché la parte della riforma costituzionale che riguarda la forma di governo sarà l’ultima in ordine logico e di tempo a essere esaminata nell’aula del Senato, probabilmente la prossima settimana se non oltre quella data. Dopo la riduzione del numero dei parlamentari si passerà al superamento del bicameralismo. Se venisse introdotto il Senato federale, se cioè il Pdl votasse gli emendamenti depositati dai leghisti sarebbe il segnale dell’avvenuta intesa con i padani. A quel punto i senatori del Carroccio, stando alle intese raggiunte in queste ore, dovrebbero a loro volta votare il semipresidenzialismo alla francese.