Il Pdl presenta una legge per le primarie. Ma non valgono per il premier

Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Per anni le hanno ignorate. Ora, invece, per le primarie il Pdl presenta in Parlamento una legge ad hoc. E non si tratta di un’iniziativa marginale e campata in aria visto che l’annuncio viene da due “pezzi da novanta” del partito, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello. Di primarie vere e proprie si tratta anche se a scartamento ridotto: non servono ad eleggere l’aspirante premier ma a promuovere i leader legati al territorio, dai sindaci ai presidenti delle province.

Rispetto alle primarie “libere” normalmente utilizzate dal Pd, quelle prospettate dal Pdl sono “blindate”: può votare solo chi è iscritto al partito o chi è almeno sostenitore “ufficiale” mediante apposita iscrizione da almeno due mesi in un registro creato ad hoc. Quanto alla tempistica, le primarie “per legge” dovrebbero svolgersi entro 60 giorni dall’appuntamento elettorale ufficiale.

”Abbiamo presentato in entrambi i rami del Parlamento- spiegano Cicchitto e Quagliariello – un disegno di legge per disciplinare le elezioni primarie per la scelta dei candidati alle cariche monocratiche per le quali il nostro ordinamento prevede l’elezione diretta: sindaco, presidente della provincia, presidente della regione”.

”Il testo – aggiungono i due  – prevede che le primarie, per i partiti o le coalizioni che intendano avvalersene, abbiano luogo entro il sessantesimo giorno antecedente alle elezioni. Possono votare e candidarsi alle primarie gli iscritti al partito (o a uno dei partiti che compongono la coalizione) e i cittadini sostenitori che siano residenti nel territorio interessato dall’elezione e che abbiano provveduto ad aderire a un apposito registro dei sostenitori almeno sessanta giorni prima dello svolgimento delle primarie. Tale prescrizione temporale, in combinato disposto con la norma che prevede la presentazione delle candidature tra il quarantesimo e il trentesimo giorno precedente alla consultazione, è finalizzata a scongiurare il rischio di risultati falsati o inquinati. Un organismo pubblico, nella fattispecie la cancelleria del tribunale territorialmente competente, verifica la regolarita’ degli elenchi degli aventi diritto al voto e si accerta che nessun cittadino sia contemporaneamente iscritto a piu’ di un elenco per la medesima scadenza elettorale”.

”Ogni partito o coalizione che promuove elezioni primarie – concludono Cicchitto e Quagliariello – si dota infine di un regolamento e di una commissione elettorale relativa all’ambito territoriale interessato”.