ROMA – ”Un prelievo del 25% come contributo di solidarietà per le pensioni sopra i 200mila euro”. Questa la proposta ”personalmente” indicata dal ministro del Welfare, Elsa Fornero in audizione alla commissione Lavoro della Camera. ”Io la proposta la faccio, la palla passa a voi, al Parlamento”, aggiunge. ”Non è un contentino”. ”C’è un atteggiamento del governo di disponibilità ad attenuare” gli aspetti ”più severi, inclusa la mancata perequazione delle pensioni”, quindi ”un allargamento della platea”. Il contributo servirebbe in effetti per mitigare le misure sul’ampio numero di pensionati che si è visto eliminare l’indicizzazione degli assegni previdenziali al costo della vita. La norma, molto contestata, era estesa agli assegni superiori al doppio del minimo, quindi sopra i 936 euro.
Il governo, alla ricerca di risorse per rincorrere il pareggio di bilancio nel 2013, aveva imposto il mancato adeguamento degli importi degli assegni all’inflazione. Il 2,6% in meno ogni mensilità, in aggiunta all’aumento dell’Iva, dell’Ici, delle addizionali Irpef, suonava troppo oneroso per i pensionati. Di qui l’esigenza di una rimodulazione attraverso le proposte dei partiti e del Parlamento. Cui il governo, e la ministro Fornero in particolare, hanno deciso di scaricare l’onere. I saldi devono rimanere invariati, trovate voi – sembra in pratica dire la Fornero – chi deve sacrificarsi di più per alleggerire il peso della manovra sulle spalle dei pensionati fino a 1400 euro mensili.