Piemonte. Cota: “La sentenza del Tar butta via i voti dei cittadini, non è divertente”

Pubblicato il 17 Luglio 2010 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA

La sentenza del Tar butta via i voti dei piemontesi che hanno dato la loro preferenza a liste che sono state regolarmente ammesse dal tribunale. E’ la considerazione del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota in una lunga dichiarazione. ”La cosa incredibile – dice Cota – è che il Tar, incurante del fatto che non aveva a che fare con una semplice causa di condominio ma che si discuteva in ordine alla possibilità di rifare le elezioni di una regione di 4 milioni di abitanti, si sia permesso sulla pelle dei piemontesi di emettere una sentenza innovativa. E’ stato smentito infatti il pronunciamento dei tribunali e si e’ detto che i voti dei piemontesi, che avevano confidato sulle liste regolarmente ammesse, dovevano essere buttati nel cestino”.

 ”Con altrettanto spirito innovativo – prosegue il presidente del Piemonte – ecco l’ulteriore trovata:dato l’imbarazzo di mandare a casa in un colpo solo il presidente,regolarmente eletto, vengono ad ideare una toppa peggiore del buco, che loro stessi hanno creato. Decidono di ordinare una specie di riconteggio, scrivendo seduta stante una legge elettorale nuova, a seconda delle loro esigenze, applicabile retroattivamente. Tutto questo pur di individuare un percorso per annullare il voto regolarmente dato”.

Con la legge in vigore,  commenta Cota, si può votare ”in diversi modi: votando solo il presidente, votando le liste collegate al presidente oppure votando disgiuntamente, scegliendo un presidente diverso rispetto alle liste a lui collegate. Prevede anche la possibilità di mettere una doppia croce, presidente e lista elettorale, ma è soltanto un’opzione, non necessaria, nel senso che viene fatta salva comunque la volontà dell’elettore. Tale meccanismo di voto è previsto appunto dalla legge ed è recitato in tutti gli spot informativi”.

”Confesso – afferma Cota -che io stesso e la mia famiglia abbiamo utilizzato il meccanismo semplificato, mettendo un’unica croce sul simbolo della Lega, intendendo dare naturalmente il voto al presidente. Vi posso assicurare che anche io ho votato Lega intendendo votarmi come presidente. Oggi il Tar decide invece che chi ha votato per una lista a me collegata non intendeva votare per me ed ha disposto un riconteggio per verificare questo: sarebbe necessaria una doppia croce! Praticamente non so cosa dire, sono avvilito, perché i piemontesi non meritano tutto questo. Mi sembra un film non divertente”.

Il governatore del Piemonte, Roberto Cota, confida nella saggezza del Tar e propone ironicamente, tra cinque anni, di studiare nuove norme, magari una triplice croce accanto al nome del candidato presidente. ”Consiglio al Tar – dichiara Cota – se dovessi rivincere le elezioni tra cinque anni, perché ovviamente confido in un po’ di saggezza a cominciare dal Consiglio di Stato, tripla croce per ritenere il voto valido. La verità è che a qualcuno non va giù che abbia vinto le elezioni. Ma chi decide sono i piemontesi”.