Verso il quorum: saranno quattro sì

Pubblicato il 13 Giugno 2011 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Io ho solo il dato di ieri sera, non ci saranno altre rilevazioni della partecipazione fino alle 15, quando si chiudono i seggi. Però la proiezione fatta dagli esperti del ministero dell’Interno rispetto al dato di ieri fa pensare che si raggiungerà il quorum per tutti e quattro i referendum, anche senza considerare il voto degli italiani all’estero”: lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

Dopo una domenica che ha visto, tra le 8 e le 22, andare a votare il 41, 1 per cento dei 47,1 milioni di italiani con diritto di voto, oggi, 13 giugno, le urne sono aperte dalle 7 fino alle 15. Ma la strada verso il quorum sembra ormai spianata. Senza considerare il voto dei 3,3 milioni di italiani residenti all’estero.

Al referndum del 2003 la domenica, alle 22, aveva votato solo 17,5 per cento, e il dato finale fu del 25,9 per cento. Nel 2005 alle 22 aveva votato il 18,7 per cento e il dato finale fu del 26 per cento. Nel 2006 alle 22 aveva votato il 35 per cento ed il dato finale fu del 53,8. Nel 2009 alle 22 aveva votato il 16,7 per cento ed il dato finale fu del 24,2 per cento.

Se passerà, come sembrerebbe, il sì su tutti e quattro i quesiti significherà che nella gestione dell’acqua non interverranno i privati, e che non si potranno trarre profitti dalle tariffe (quesiti 1 e 2), che l’Italia rinuncerà a produrre energia nucleare sul territorio italiano (quesito 3) e che il presidente del Consiglio e i ministri non potranno esimersi dal presenziare ai processi in cui fossero eventualmente coinvolti (quesito 4).