ROMA – La Rai di Grillo: un solo canale. Così Berlusconi si prende tutto. Il sondaggio proposto dal Movimento 5 Stelle sulla tv pubblica ha dato questi risultati: “il 99% dei partecipanti vuole una RAI finalmente svincolata, libera e indipendente dai partiti. Il 75% è favorevole alla vendita di due dei tre canali tramite un’asta pubblica” (blog di Beppe Grillo). Sul primo quesito, a parte i politici e i dirigenti coinvolti, non c’è nessuno in Italia che la pensi diversamente. Però, come rilevava anche Giovanni Valentini su Repubblica, “da quando è entrato in Parlamento, il Movimento di Grillo chiede la presidenza della Commissione di Vigilanza, mentre in realtà sarebbe opportuno abolirla per cominciare a eliminare il controllo politico”.
Quanto alla auspicata sopravvivenza di un solo canale, non è il solo Valentini a ricordare a Grillo (che lo dimentica nel programma e nel relativo sondaggio) che i canali attuali non sono più solo le canoniche tre reti. Il commento di un grillino, “ragno”, riconosce come la domanda del sondaggio sia mal posta: “Le reti rai oggi sono piu di una dozzina (e spesso tematiche: sport, cultura, scuola, intrattenimento, etc) ed i tempi in cui esistevano solo 3 reti generaliste oggetto di spartizione da parte dei maggiori partiti politici sono andati”.
Una dimenticanza grave, considerando anche che nel programma di Grillo anche la radio è come se non esistesse. Rispetto al dimagrimento Rai, questo, in un regime consolidato di duopolio, non può che avvenire a beneficio dell’unico concorrente. “E per non fare — anche inconsapevolmente — un grosso “cadeau” a Silvio Berlusconi, bisognerebbe nello stesso tempo riformare l’intero sistema, in modo da non favorire la concentrazione televisiva e pubblicitaria in mano a Mediaset”.