Rai, Tobagi-Colombo: “Il Pd metta i big in Vigilanza per arginare il Pdl”

Pubblicato il 24 Maggio 2013 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Rai, Tobagi-Colombo: "Il Pd metta i big in Vigilanza per arginare il Pdl"

Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi (Foto Lapresse)

ROMA – Fatti i ministri, sulla commissione di  Vigilanza Rai si concentrano le mire di tutti i politici, dal Pdl al Pd, da Sel (in caso non passi la candidatura di Claudio Fava al Copasir) al Movimento 5 Stelle. 

Per arginare l’aggressiva di Silvio Berlusconi i due consiglieri di centrosinistra, Benedetta Tobagi e Gherardo Coombo, si appellano al Pd perché schieri i big. “Ci auguriamo che anche il centrosinistra schieri in Vigilanza i giocatori più ricchi d’esperienza, più competenti e politicamente autorevoli”, hanno scritto i due consiglieri Rai al partito.

Del resto, come aveva notato nei giorni scorsi Goffredo De Marchis su Repubblica, articolo citato dai due consiglieri:

I segnali di un ritorno del Cavaliere in Rai sono evidenti. Per la commissione di Vigilanza, che non si è ancora costituita, Berlusconi prepara un team di pesi massimi: Paolo Romani, Paolo Bonaiuti, i capigruppo Renato Brunetta e Renato Schifani, Maurizio Gasparri e Augusto Minzolini. Il Pdl approfitta anche della debolezza del centrosinistra, mai registrata prima nella storia della tv pubblica in questa misura.

Nel loro appello, Colombo e Tobagi invitano il Pd  “ad avere il coraggio di affrontare i nodi della legge Gasparri e del conflitto di interessi, che ammorbanola vita del servizio pubblico. Come ‘toccare il pallone’ in una partita giocata in tutt’altro campo, da attaccanti del calibro degli ex ministri Gasparri e Romani?”. Il centrosinistra deve mobilitare i big, anche perché “sono gli accordi occulti e trasversali a rendere ‘risibile’, così dice l’articolo (di De Marchis, ndr), l’influenza di due consiglieri indipendenti scelti dalla società civile”, mentre il Pdl torna “a ‘militarizzare’ la Rai”.

Ma Maurizio Gasparri non ha gradito l’attacco. Ha chiesto a Colombo e Tobagi “un atteggiamento più rispettoso della legge di riforma, grazie allaquale loro stessi sono stati chiamati ai vertici della Rai. Dimostrino piuttosto capacità d’azione, perché di certo non hanno brillato”.

Oltre al Pdl, il Pd deve fare i conti anche con le mire del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo a riguardo è stato chiaro: “Non ci hanno dato un ministero, né il Copasir, né la Vigilanza. Che cosa gli costa dare la Vigilanza a uno di noi?”.

Il Pd aspetta lunedì a comunicare i propri nomi. Tra i nomi che circolano c’è quello del renziano Michele Anzaldi.

Per il Pdl, invece, i giochi parrebbero fatti. Scrive Tommaso Ciriaco su Repubblica:

O l’attivismo di Antonio Verro, berlusconiano in cda avvistato ieri a Montecitorio. È lui a tessere la tela e mettere ordine nella litigiosa squadra pidielle in consiglio. Una volta conquistato il favore del consigliere Udc Rodolfo De Laurentiis, il pressing sul dg Gubitosi si farà ancora più insistente. E nel mirino finirà anche il Tg2, dove potrebbe approdare Augusto Minzolini. Paolo Romani, però, non si sbilancia. Ammette il pranzo “segreto” con Gubitosi e giura all’Huffington Post che un cambio ai vertici Rai “al momento non è nelle ipotesi”.