Referendum, Calderoli sbotta: Stufi di prendere sberle

Pubblicato il 13 Giugno 2011 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  ”Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine… Per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovrà portare in Aula il 22 giugno, visto che vorremmo evitare che, in quanto a sberle, si concretizzi il proverbio per cui non c’è il due senza il tre…”.

Il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli manda giù a fatica il risultato dei quattro referendum e manda un messaggio tutt’altro che conciliante al premier. La Lega, insomma, alza il tiro e lancia un ultimatum a Berlusconi: il giorno della verifica alle Camere ci vorrà un piano di rilancio forte e soprattutto concordato nei minimi dettagli col partito di Umberto Bossi.

Del resto dal referendum è anche la Lega a non uscire bene: quella arrivata alle elezioni è infatti l’immagine di un partito confuso e diviso.Bossi prima ha definito “attrattivi” i quesiti sull’acqua e poi ha scelto di non votare. Alle urne, invece, si è presentato un altro leghista, il governatore del Veneto Luca Zaia che ha votato tre sì, dicendo no solo al legittimo impedimento. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha invece disertato le urne. La novità, al di là dei voti individuali, è che per la prima volta nella sua storia recente la Lega non si presenta e non si muove come un tutt’uno ma, come i partiti tradizionali, ha diversificazione al suo interno.

Non è da eslcudere, a questo punto, che le opinioni diverse siano tali anche in fatto di governo: c’è una parte dei verdi che vuole scaricare Berlusconi?