ROMA – Se vince il no al referendum costituzionale Matteo Renzi non si dimette? Il suo è un “ravvedimento operoso”: è quanto ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervistato da Radio Radicale, commentando le parole del presidente del Consiglio sul voto nel 2018 a prescindere dall’esito del voto d’autunno.
“Al referendum costituzionale il no può vincere”, sottolinea Rossi, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico. “Il problema è di non trasformare in un giudizio di Dio il referendum. Quindi il ravvedimento operoso, come si dice, mi pare importante. La riforma credo che abbia anche aspetti positivi, ora come passaggio successivo a mio parere dobbiamo avere una discussione di merito seria”.
A Radio Radicale Rossi ha poi spiegato:
“Lo schieramento del no solleva problemi seri sui quali, come mi ostino a dire, si può intervenire e anche dopo un esito positivo del referendum. Se l’esito sarà positivo ci saranno da fare regolamenti, leggi attuative. Sarebbe importante, se noi vogliamo conquistare consensi, aprire alle ragioni del No, alle critiche che vengono fatte”.
Lunedì 22 agosto era stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a complimentarsi con Renzi per la sua scelta:
“Ha fatto benissimo a dire che non si dimette. Io avevo sempre contestato la sua precedente presa di posizione perché il governo si giudica alle elezioni politiche, in base alle riforme che ha fatto e non solo alla pur importantissima riforma della Costituzione. Dimettersi solo su quello significa confondere solo una parte col tutto. Ma allora il giudizio sul Jobs act, sulla crescita economica, sulla sicurezza che abbiamo garantito sulle riforme della scuole, della pubblica amministrazione, sulla riduzione dell’Irap, sugli 80 euro e sulle risorse sulla sicurezza date alle forze dell’ordine quando il popolo italiano potrebbe darlo se ci fossero le dimissioni del governo solo sulla riforma costituzionale?”.