Regionali, Casini: “Deluso dal Pd, impossibile allearsi”

Pubblicato il 12 Febbraio 2010 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA

«Sono deluso dal Pd. Non è un’area di riformismo capace di imporsi, ma un partito debole, con molte contraddizioni e problemi interni. Bersani è affidabile ma c’è molta gente che rema contro e finisce per compromettere la linea della segreteria. I suoi peggiori nemici li vedo più dentro che fuori». Pier Ferdinando Casini, in una intervista a Libero intitolata “Alle regionali mi turo il naso ma col Pd mai più alleanze”, spiega che la cosiddetta politica dei due forni è necessaria a garantire “l’indipendenza” dell’Udc ma avverte che dopo le regionali “non c’è possibilità di alleanza né con il Pd né con il Pdl”.

Casini difende la scelta “antileghista” al Nord e “contro le giunte del malgoverno” al Sud, anche perché allearsi con gli uni o con gli altri «è l’unico modo per garantire la nostra indipendenza e la nostra libertà rispetto a chi vorrebbe soggiogarci o arruolarci». E comunque, sottolinea, «nel 60% del territorio nazionale ci presentiamo con liste autonome». Al Nord, dice, «uno sconfitto annunciato c’è ed è Berlusconi che ha commesso un errore madornale dando le chiavi del governo a Umberto Bossi». Con il premier ormai di alleanze, «di politica non si parla più. Parliamo di cose formali, gli auguri, la salute, la famiglia». Certo Casini lo ringrazia per l’aver ribadito che “la porta è sempre aperta”, ma «chi conosce la politica – sottolinea – sa che la sua non è generosità».

Fallito il progetto pugliese col Pd, “non facile” replicare il tentativo di laboratorio per un’alleanza in Campania, il leader dell’Udc difende però la scelta piemontese: «Le idee della Bresso non le condivido, ma ci siamo seduti al tavolo, abbiamo preso atto delle diversità sui temi etici e abbiamo fatto un programma equilibrato». Quanto al “fidanzamento” con Rutelli, il progetto di alleanza, dice, «è a buon punto. Il problema è che abbiamo due famiglie…».