Regionali Lombardia: si candidano Maroni, Albertini e Ambrosoli

Pubblicato il 8 Novembre 2012 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
Regionali Lombardia, Maroni si candida: “Da soli e senza paura” (Foto LaPresse)

ROMA – Roberto Maroni, segretario della Lega, annuncia: mi candido alle elezioni in Lombardia. Si intende da solo, sfidando il Pdl. Dall’altra parte Umberto Ambrosoli scioglie la riserva e scende ufficialmente in campo per la corsa alla presidenza, aprendo a un “centrosinistra allargato”. Intanto anche Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, lancia la sua candidatura.

Maroni. “Serve chiudere l’esperienza del governo Monti e portare il Paese al voto – dice – La questione delle alleanze per me è secondaria, ho deciso di organizzare a febbraio un’assemblea federale per chiedere ai militanti che cosa ne pensano: quello che sento oggi è che la strada maestra è di non porsi proprio il problema delle alleanze”.

Parlando delle imminenti scadenze elettorali, Maroni ha spiegato: “Non ho paura di nulla, nemmeno di correre da soli. Anzi, quando abbiamo corso da soli abbiamo sempre guadagnato” in termini di consensi alle urne.

“Vedo che Roberto Formigoni – dice – continua a parlare della Lega: non gli basta parlare dei problemi del Pdl?. Poi Maroni ha detto: “Stimo Ambrosoli, mi auguro possa partecipare alla competizione: sarebbe una bella partita, è una persona che stimo”.

“Detto questo – ha proseguito Maroni – io ho una mia storia, un mio progetto e vedremo chi preferiranno i cittadini”. Quanto alla candidatura di Gabriele Albertini Maroni ha detto invece che “noi siamo al governo della Regione Lombardia dal 2000 e abbiamo condiviso le scelte operative. Io voglio vedere se ci sono le condizioni per proseguire questa collaborazione: è chiaro che non posso accettare un prendere o lasciare, che si chieda alla Lega di accodarsi”.

Albertini. ”Accetto la candidatura che mi viene proposta – dice l’ex sindaco di Milano – Sabato 24 novembre illustreremo programma e lista, ma ormai posso dire qua che la candidatura che mi hanno suggerito è una candidatura effettiva”.

”Il Pdl – dice – può rischiare che vinca la sinistra se fosse candidata una persona credibile e gradevole come Umberto Ambrosoli – ha aggiunto – Il rischio delle divisioni c’è, infatti se i fratelli si dividono vincono gli altri”. Ed è perché il suo vuole essere un progetto unificante che non ritiene adatte le primarie. ”Le primarie non sono nella condizione di farle – ha sottolineato – Non perché sia contro, ma perchè nel caso che ci riguarda la candidatura nasce dal collegamento con movimenti legati al territorio come quello di Giannino e Montezemolo. Il tentativo in Lombardia è quello di unire il Ppe per offrire alla Regione un governo credibile fatto di persone credibili. Se io fossi il candidato del Pdl non potrei tenere insieme le altre componenti ispirate al cosiddetto centro. Le cose stanno insieme se c’è un fulcro di garanzia. Se ognuno viaggia sulla sua scialuppa il mare non lo si può affrontare”.

Ambrosoli. Nelle stesse ore arriva anche la candidatura di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, che ha deciso di rendersi responsabile a candidarsi per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali.Il 21 ottobre aveva annunciato che non si sarebbe candidato. Ora su insistenza non solo dei partiti il passo avanti.

In una nota Umberto Ambrosoli ha spiegato: ”Renderò noto a breve l’ampio e qualificato elenco di coloro che -preliminarmente- mi hanno sollecitato con spirito civile a dichiarare disponibilità a candidarmi alla Presidenza della Regione Lombardia per consentire un cambiamento vitale per le condizioni democratiche di questa istituzione”.

”Si comprenderà – ha aggiunto – che si tratta di istanze molto significative, cui si vanno aggiungendo figure rappresentative del quadro istituzionale soprattutto territoriale, in un arco di posizioni che appare fin da ora ampio, importante, plurale”.

”Ampio – ha proseguito – anche più di ciò che ha fin qui rappresentato la connotazione tradizionale, cioè dei partiti, di ”centro sinistra”. Comunque con il mio apprezzamento di ciò che nei partiti sta emergendo per promuovere rinnovamento. Dichiaro ora la mia disponibilità”.

”Disponibilità ad assumere un’iniziativa politica – ha concluso – A verificare le condizioni di aggregazione di rappresentanze sociali e forze politiche in un nuovo patto civico. A presentare linee di programma che consentano ai piu’ di convergere unitariamente.