Regione Lombardia, Francesco Magnano indagato: è il geometra di Berlusconi

Regione Lombardia, Francesco Magnano indagato: è il geometra di Berlusconi

MILANO – Francesco Magnano, ex sottosegretario della Regione Lombardia e noto come il ‘geometra di Arcore’, è indagato per falso ideologico dalla Procura della Repubblica di Milano, per avere visitato in carcere un amico dichiarando di averne diritto, come consigliere regionale, cosa che non era.

Con Magnano è finito nei guai anche l’assessore regionale Massimo Buscemi, che aveva requisiti ma ha presentato Magnano come un suo collaboratore, cosa che non è.

La vicenda, rivelata in un primo tempo in modo sbagliato e confuso dalla agenzia Ansa, è stata spiegata nei dettagli dal Giornale in questi termini:

“Una visita in carcere ri­schia di costare cara a Francesco Magnano, storico collaboratore di Silvio Berlusconi, ex sottose­gretario al turismo della Regione Lombardia,uscito di scena insie­me all’intera giunta dopo lo scan­dalo sulla infiltrazioni mafiose al Pirellone.

Spiega il Giornale che

“Magnano è accusato di falso ideologico per avere fatto vi­sita in cella insieme all’assessore Massimo Buscemi ad un ex colle­ga: Franco Nicoli Cristiani,già as­sessore all’ambiente, che era sta­to arrestato per corruzione. Il libe­ro accesso alle carceri è un diritto che la legge riconosce a tutti i par­lamentari, europarlamentari e consiglieri regionali.

Tuttavia  Magnano non soddisfa nes­suno dei tre requisiti,

“essendo sta­to bocciato dagli elettori alle Re­gionali del 2010: e la semplice ca­rica di sottosegretario non con­sente di accedere ai penitenziari. Massimo Buscemi, invece, era sia consigliere che assessore, e quindi aveva il diritto di entrare in carcere: ma finisce sotto inchie­sta anche lui per avere dichiarato al corpo di guardia del carcere che Magnano era un suo collabo­ratore”.

La tesi difensiva, riportata sempre dal Giornale, è che

“per Magnano  si è trattato di un malinteso: l’indagato si è detto convinto che anche la sua carica gli desse facoltà di accesso, sotto­lineando di avere esibito il tesseri­no da sottosegretario. Analoga versione dovrebbe fornire Massi­mo Buscemi. Su un punto, inol­tre, le versioni dei due indagati concordano: nel corso del collo­quio si sono affrontati solo temi generali o privati, senza entrare nel merito delle accuse mosse a Nicoli Cristiani: anche perché la polizia penitenziaria era presen­te e sarebbe intervenuta senza in­dugio se la conversazione avesse virato su temi coperti dal segreto istruttorio. O se comunque i due esponenti regionali avessero cer­cato di co­ndizionare il comporta­mento processuale del collega in cella”.

La prima notizia dell’Ansa inseriva la vicenda di Magnano all’inchiesta lombarda sui rimborsi regionali. ancorché le ipotesi di reato per il quale Magnano è indagato non fossero ancora note, come riportava la stessa Ansa, secondo la quale la mattina del 30 novembre Magnano è stato interrogato dai pm Alfredo Robledo e Paolo Filippini, assistito dall’avvocato Achille Galli.

I legali di Magnano hanno però subito formalmente negato il collegamento fra l’interrogatorio e l’inchiesta.

Magnano era sottosegretario alla presidenza regionale con delega alla Attrattività e Promozione del territorio e geometra di fiducia di Silvio Berlusconi, in qualità di consulente della Idra Immobiliare dell’ex premier,  nel 2010 candidato nel listino ‘bloccato’ alle elezioni regionali lombarde (fu il primo dei non eletti), è stato sottosegretario alla Regione fino all’ultimo rimpasto della Giunta Formigoni delle scorse settimane, dopo la ‘tempesta giudiziaria’ seguita all’arresto dell’ex assessore Domenico Zambetti per voto di scambio con la ‘ndrangheta.

All’origine dell’interrogatorio, da quanto si è appreso, riportava l’Ansa, l’inchiesta su Magnano è una tranche dell’indagine più ampia aperta di pm di Milano nelle scorse settimane sui rimborsi regionali, nella quale sono indagati per peculato e truffa l’ex presidente del Consiglio regionale, il leghista Davide Boni, e gli ex assessori del Pdl, Franco Nicoli Cristiani e Massimo Buscemi.

Lo scorso 10 ottobre, il nucleo di polizia tributaria della Guardi di Finanza di Milano era andato a prendere negli uffici della Regione, con un decreto di esibizione, documenti sui rendiconti dei gruppi consiliari del Pdl e della Lega (carte che riguardano un periodo che va dal 2008 al 2011). Al centro dell’indagine cene, viaggi e spese per la comunicazione. Il 17 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta, era anche stato interrogato in Procura Buscemi.

I legali di Maganano, avvocati Achille e Paolo Galli hanno però smentito il tema dell’inchiesta con questa dichiarazione:

“Fatto riferimento alle notizie pubblicate sul Vostro notiziario del 30 novembre u.s. in relazione all’interrogatorio al quale in data 30.11. u.s. il geom. Maganano Francesco è stato sottoposto avanti i Pubblici Ministeri dott. Alfredo Robledo, dott. Paolo Filippini e dott. Antonio D’Alessio della Procura della Repubblica di Milano, nella nostra qualità di difensori, dobbiamo categoricamente smentire che l’interrogatorio di cui sopra abbia collegamento alcuno con i fatti da Voi enunciati”.

Successivamente, circa 4 ore dopo, l’Ansa ha diffuso una seconda notizia, che in parte  emendava quella precedente, ma, forse per distrazione del redattore di turno, o forse perché l’autore della notizia non lo ha avvertito, non la collegava con quella precedente e quindi non la smentiva né annullava:

“Francesco Magnano, noto come il geometra di fiducia di Silvio Berlusconi, e’ indagato dalla procura di Milano per falso. La contestazione, da quanto si e’ saputo, si riferisce ad una visita in carcere che Magnano fece assieme all’allora consigliere regionale Massimo Buscemi a Franco Nicoli Cristiani, l’ex assessore che era stato arrestato per corruzione. Secondo l’accusa, Buscemi, indagato anche lui per falso, avrebbe attestato che Magnano era un suo collaboratore per farlo entrare con lui ad incontrare Nicoli Cristiani”.

 

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