Renzi: “D’Alema e Berlusconi si amano, rispettateli”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2016 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: "D'Alema e Berlusconi si amano, rispettateli"

Renzi: “D’Alema e Berlusconi si amano, rispettateli”

REGGIO EMILIA – “Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi si amano, meritano rispetto”: l’affondo durissimo arriva da Matteo Renzi, che dal palco della Festa dell’Unità a Reggio Emilia si scaglia contro l’ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, che sta facendo campagna elettorale per il “no” al referendum costituzione d’autunno. Un referendum su cui il premier si è giocato molto, se non tutto, tanto che inizialmente aveva parlato di dimissioni in caso di una vittoria del no.

“La partita più grande è il referendum. Perché non è in ballo un governo o la storia personale dell’uno o dell’altro. È in ballo la credibilità del Paese”, ha detto il premier. Una risposta indiretta anche alla Cgil, che proprio oggi ha deciso che sosterrà il “no” alla riforma Boschi. Quella che sarà sottoposta al referendum, ha detto ancora Renzi, “non è riforma che dà più poteri al premier, di riforme che davano più poteri al premier ce n’erano due: una voluta da Berlusconi, una da D’Alema, ma non son passate”. Poi la battuta sui due ex presidenti del Consiglio: “Non ironizzate su Berlusconi e D’Alema, quando ci sono amore e affetto ci deve essere rispetto. Non fate battute”.

“Io sono per non personalizzare il referendum, ma guardiamo il merito della riforma, anche perché se si personalizza si deve dire che Berlusconi vota no, Grillo vota no, Salvini vota no, votano tutti no, ci metto dentro anche D’Alema”, ha detto Renzi. E sulla legge elettorale, tema strettamente legato al referendum: “Io credo che la legge elettorale sia buona. Qualcuno dice no? Cambiamola. Ma bisogna trovare un’altra legge. Troppo facile dire si cambia e non dire come. Ma la legge elettorale non c’entra niente con la riforma costituzionale”.

Non è mancato l’affondo alla minoranza del Pd: “Lo dico ai tanti che trovano qualcosa che non va, a chi dalla mattina alla sera si lamenta: fuori dal Pd non c’è una sinistra migliore, la rivoluzione del proletariato, fuori dal Pd e da questo Pd c’è l‘Afd in Germania, la Le Pen in Francia, Farage in Inghilterra e in Italia il qualunquismo e la demagogia in camicia verde”, ha detto il premier alla Festa dell’Unità.

Infine, la questione Roma: “Da presidente del consiglio confermo la disponibilità di lavorare con Virginia Raggi. Il fanatismo di chi non crede al compromesso è il fanatismo di chi non conosce la bellezza e la nobiltà del dialogo e del confronto”. E poi la stoccata: “C’è chi di trasparenza ne parla e c’è chi la pratica, c’è chi la scrive nelle mail e poi non le legge, c’è chi la mette nella Costituzione. Noi non raccontiamo storielle, portiamo i fatti, noi non viviamo nella realtà parallela virtuale”.