Riforme, Berlusconi: “Pronto a discutere con l’opposizione”

Silvio Berlusconi

Il presidente Silvio Berlusconi apre all’opposizione in tema di riforme: «Il semipresidenzialismo è il  modello che ci appare più opportuno, però siamo assolutamente aperti a discutere anche con l’opposizione».

Ha assicurato che «non sarà una riforma punitiva. Il nostro atteggiamento su tutte le riforme è di assoluta e totale apertura a chi volesse aggiugersi a noi con idee e suggerimenti affinchè le riforme siano le migliori possibili nell’interesse del paese», ha detto il premier che ha annunciato che la prossima settimana vedrà Gianfranco Fini.

Berlusconi ha parlato anche del ritorno dell’Udc: «Ci sono tutte le condizioni affinché l’Udc riveda le sue posizioni politiche e noi siamo aperti alla prospettiva di un ritorno dei moderati».

Mercoledì mattina il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha consegnato una bozza al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

«Sulle riforme istituzionali ieri sera ad Arcore ci siamo trovati assolutamente d’accordo con la Lega anche sul percorso». Silvio Berlusconi conferma che le linee guida sottoposte da Roberto Calderoli al capo dello Stato sono il frutto del vertice di martedì fra Lega e Pdl ma sottolinea che si tratta di una bozza ancora da discutere all’interno della maggioranza e anche con Napolitano.

«Abbiamo discusso con il ministro delle Riforme Bossi e con Calderoli di una riforma semipresidenzialista, esiste una bozza di cui io ero in possesso da tempo e Calderoli questa mattina con un gesto di cortesia nei confronti del Capo dello Stato, che ci aveva più volte sollecitato ad operare nella direzione di riforme condivise”, l’ha illustrata al Quirinale.

«Abbiamo ritenuto di presentare al Capo dello Stato questa bozza per coinvolgerlo in questo approfondimento e in questa discussione». Il presidente del Consiglio ha sottolineato che si tratta di una “prima bozza” che deve essere «discussa ancora all’interno della nostra forza politica, all’interno dei gruppi parlamentari, all’interno del Consiglio dei ministri e poi con il Capo dello Stato».

«Vogliamo assolutamente – ha concluso – che sia una riforma che appaia a tutti come migliorativa della situazione esistente».

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