Roma, attivisti di “Action” lanciano fumogeni e uova contro la sede della Cisl

Pubblicato il 7 Ottobre 2010 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA

Ieri 6 ottobre, alle 12,30 in via Po a Roma, una dozzina di persone appartenenti ad “Action diritti in movimento” hanno assaltato lanciando fumogeni e uova contro sede della Cisl.

Action è gruppo della sinistra antagonista romana. Gli attivisti hanno lanciato vernice, uova e fumogeni contro la sede del sindacato guidato da Raffaele Bonanni. Sin dal petardo sulla giacca di Bonanni della festa Pd di quest’estate, si stanno moltiplicando le manifestazioni di violenza nei confronti della Cisl.

I fatti sono stati anche ripresi da alcune telecamere: “Entrano in tre. Una ragazza in short e due ragazzi in maglia nera e jeans. Lanciano volantini con su scritto: ‘Liberiamo la città da chi la ricatta’. Mentre gli altri, una decina, si dividono tra chi tira uova e una lattina di vernice rossa al muro, chi riprende tutto e chi, al megafono, grida: ‘Meglio un uovo oggi che senza diritti domani’.

Il motivo dell’attacco, secondo le parole degli attivisti, è “la contestazione contro Cisl e Uil: sindacati che fanno parte di quella casta che decide a tavolino sulla pelle della gente”, e che nella vertenza Fiat di Pomigliano “stanno accettando il ricatto dell’azienda, favorendo un arretramento sul terreno dei diritti”.

Bonanni ha replicato, parlando di “bugie e pagliacciate”, affermando che “non ci lasceremo intimidire da questi atti di squadrismo” e che la posizione degli assaltatori è simile a quella della Fiom, mentre “l’accordo su Pomigliano è stato firmato da noi e dalla Uil per salvare posti di lavoro”.

Tutte le forze politiche si sono schierate contro l’attacco alla Cisl, Sacconi in particolare ha parlato di “atto di terrorismo. Compiuto da nullafacenti vili e indisturbati. Spesso si comincia così. Poi si passa agli attacchi alle persone: è già successo a Bonanni e a Belpietro. E poi c’è chi viene ucciso”.

Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, dopo aver telefonato a Bonanni, “non ha esitato a usare termini come ‘espulsione’, promettendo ‘massima intransigenza’ verso i dirigenti del suo sindacato che dovessero risultare responsabili degli atti di aggressione alla Cisl”:

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