Requiem del bipolarismo italiano: “Non è vero”, ultimo libro di Rutelli

Pubblicato il 23 Novembre 2011 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Non è vero. Liberiamoci dagli inganni, rimettiamo in ordine l’Italia” : Francesco Rutelli usa un lungo titolo per un libro in cui prende atto (celebra) della fine del bipolarismo in Italia. La tesi è che destra e sinistra non sono abbastanza credibili per presentare due schieramenti alternativi che si contendano il governo del paese. Era la tesi espressa anche due anni fa ne “La svolta” dove, in anticipo sui tempi, profetizzava i disastri di un bipolarismo mal digerito dalla classe politica italiana. Oggi è il tempo della svolta, il tempo di buttarsi alle spalle un’esperienza conclusa, di rimuovere le macerie e tentare altre vie. E la cronaca degli ultimi giorni conferma che un nuovo inizio è possibile, il governo Monti ne è la miglior garanzia. Troppi luoghi comuni, troppe bugie e veli pietosi hanno mascherato da realtà l’illusione di un bipolarismo “normale”.

”Monti ha preso il timone dell’Italia nel momento più difficile, quello della drammatica crisi economica, e sul campo quindi si è guadagnato i galloni di politico perché è stato coraggioso”: la presentazione del libro non poteva non cominciare con un tributo a quello che può essere considerato, almeno secondo l’analisi rutelliana, il curatore fallimentare del bipolarismo muscolare e malato. Anche Gianfranco Fini, presente alla libreria Feltrinelli di Roma, ha dovuto ammettere la sua disillusione. Il “governo del presidente” ricolloca al centro della scena politica i problemi prima che le appartenenze. Per Rutelli una nuova stagione è sbocciata con Monti, la vecchia stagione è alle spalle, seppellita da una ritrovata capacità di affrontare le cose invece di mettere insieme i pezzi di un impossibile puzzle.

L’illusione di ridurre a due i pensieri politici significativi nel nostro paese si è infranta su una legge inesorabile della scienza politica: quanto più si tenti di accorpare artificialmente e principali fratture, le cleavages, presenti in una società complessa, l’effetti finisce per essere l’opposto, un’ulteriore frammentazione, un’esplosione… Non vi sono realmente in circolazione due culture, due visioni, di destra e di sinistra, adeguate a governare il presente e a disegnare il futuro della società italiana”.