Sondaggi: Mps costa 2% al Pd. Bersani teme “l’effetto Unipol”

Pubblicato il 27 Gennaio 2013 - 16:29| Aggiornato il 7 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

SIENA – Sondaggi e scandali: quanto costa al Pd l’affare Mps? Uno o due punti percentuali. Secondo i sondaggisti è questa la quota persa dal Partito Democratico nei giorni successivi allo scandalo che ha coinvolto la banca senese.

Lo scrive Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, citando l’esperto di sondaggi Paolo Natale. Ovviamente però da qui al 24 e 25 febbraio (data delle politiche), i numeri possono ancora variare.

Corsi e ricorsi storici: nel 2005, anche allora in piena campagna elettorale, scoppiò il caso Unipol. Anche allora i vertici democratici (si chiamavano Ds) furono coinvolti e la coalizione guidata da Prodi, che sembrava avviata ad una netta vittoria su Berlusconi, prevalse per una manciata di voti. Di fatto, sarebbe stata l’anticamera della caduta di quel governo, appeso a un filo ai voti di Mastella e dell’estrema sinistra.

Oggi Bersani teme che il caso Mps possa avere le stesse ripercussioni in chiave elettorale. Scrive la Meli che, nella peggiore delle ipotesi, lo scandalo che ha coinvolto la “banca rossa” potrebbe costare fino a un milione e mezzo di voti.