Tetto agli alunni stranieri in aula. Perché è più marketing politico che realtà

di redazione politica
Pubblicato il 30 Marzo 2024 - 11:33
Tetto agli alunni stranieri in aula. Perché è più marketing politico che realtà

Foto ANSA

Da giorni la politica è alle prese con la questione del tetto agli alunni stranieri nella classi. Un problema che sa più di marketing politico che di reale emergenza. Lo sanno tutti gli addetti ai lavori: i problemi della scuola sono altri, in primis il precariato dei docenti, le strutture spesso inadeguate, non ultime, al massimo, le classi pollaio. Lo spiega bene un articolo del Fatto Quotidiano, che sottolinea come in Italia esista già un limite al numero di alunni stranieri per classe ed è fissato al 30 per cento. Tale limite può essere ristretto e allargato a seconda delle necessità, come previsto da una circolare del 2010, quando era ministro Maria Stella Gelmini.

Al momento, in Italia non sembra esserci alcuna emergenza. E lo dico gli ultimi dati ministeriali disponibili. Il tetto del 30% viene sforato solo nel 7,2% di tutte le scuole in Italia, ma il 18% non ne ha neanche uno. Più del 75% ha meno del 15% di studenti stranieri. Questo se si includono gli stranieri nati in Italia. Altrimenti, le percentuali scenderebbero in tutti i casi (eccetto in Liguria) addirittura sotto l’1% arrivando allo 0,5% totale. Vi sembra un’emergenza? Semmai lo è e sarà la denatalità, che di fatto svuoterà le classi nei prossimi decenni.