Esperimento Torino sul federalismo, se Fassino corteggia Cota

Pubblicato il 18 Maggio 2011 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

Piero Fassino

TORINO – L’analisi del neo sindaco di Torino Piero Fassino, unico vero trionfatore delle comunali con quel 57%, non fa una piega. Il Pd è alla riscossa, il berlusconismo al tramonto, quindi il Carroccio per risollevarsi dovrebbe guardare a sinistra. E dove poter iniziare l’esperimento se non in Piemonte, dove il sindaco del capoluogo è del Pd e il governatore della Regione è della Lega? “Hanno perso una valanga di voti, devono riflettere. La teoria della doppia verità – urlare contro Roma ladrona e tenere il sacco – non ha pagato. Se davvero Bossi vuole un’intelaiatura federalista per il Paese, cosa in cui anch’io credo, deve aprirsi a un rapporto con il Pd e il centrosinistra. È l’unica condizione per portarlo a casa”, ha detto Fassino il giorno dopo il trionfo elettorale.

Roberto Cota risponde a stretto giro e la sua non sembra una bocciatura definitiva: ”Rispetto Fassino ma le analisi politiche ce le facciamo da soli. La Lega si trova al governo per fare le riforme: a volte questa condizione può non essere immediatamente vantaggiosa ma spiega perché siamo a Roma e dimostra il nostro senso di responsabilità”. Per poi chiudere con un sibillino: “Stiamo con chi vuole le riforme”.

”Siamo alleati di Berlusconi – chiarisce Cota – non ascoltiamo le sirene e tiriamo dritto sulla strada delle riforme. Se il Pd vuole impostare un rapporto davvero costruttivo sul federalismo deve abbandonare la contrapposizione strumentale”. Il governatore leghista assicura però che con il nuovo sindaco ci sarà collaborazione: ”Con Fassino ci vedremo in settimana e cercheremo di lavorare insieme nell’interesse dei torinesi: penso che i primi a desiderarlo siano proprio loro”.