Virginia Raggi e la polizza: embé, quando lo vedrò, dirò a Romeo di cambiare il nome del beneficiario

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2017 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non si dimette, ma “ci ha pensato” e a Salvatore Romeo manda a dire di “cambiare beneficiario, perché solo l’idea di questa polizza mi mette ansia”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il giorno dopo l’interrogatorio fiume con i pm romani che la indagano per falso e abuso d’ufficio in merito alla nomina di Raffaele Marra, dà spiegazioni sull’altra tegola piovutale in testa proprio mentre rispondeva alle domande dei pm. Le due polizze vita a lei intestate da Salvatore Romeo, ex capo della sua segreteria politica. E lo fa sfruttando ogni finestra, sulla sua pagina Facebook, sul blog di Beppe Grillo e in tv, rispondendo alle domande di Enrico Mentana a Bersaglio Mobile.

Le polizze, erano due: una da 30 mila euro stipulata nel gennaio 2016 e priva di scadenza, l’altra da 3000 euro con scadenza 2019. Per gli inquirenti non costituirebbero fatto penalmente rilevante in quanto non emergerebbe un’utilità corruttiva. Si tratta di polizze da investimento che non presuppongo la controfirma del beneficiario. Per quanto riguarda quella con scadenza, l’importo maturato può essere ritirato solo dall’investitore mentre il beneficiario può entrare in possesso del danaro sono in caso di morte del primo. Entrambe sono state mostrate alla sindaca ieri nel corso dell’interrogatorio. Virginia Raggi è letteralmente “caduta dalle nuvole”.

Su La7 la prima cittadina spiega di non aver ancora avuto modo di chiarire con l’ex fedelissimo: “Romeo è stato sentito dai miei legali. Per ora sono senza parole. Penso che la cosa più spiacevole sia stata non aver saputo. Non l’ho chiamato perché ero arrabbiata, sconvolta – ha aggiunto – Fino a ieri non ne avevo mai sentito parlare. Poi mi sono fatta una cultura su queste polizze. Il beneficiario non solo non è tenuto a saperlo ma non deve sottoscrivere nulla. Chiunque potrebbe essere beneficiario senza saperlo”.

Poi precisa quali sono i suoi rapporti con Romeo: si sono conosciuti nel 2013 quando Raggi era consigliera comunale in Campidoglio. “Era molto stimato nel tavolo M5S bilancio. Nel tempo il rapporto si è consolidato tra noi quattro è nata una amicizia e una stima reciproca. Ci ha molto aiutato in consiglio”.

Sul perché si sia fidata di Marra e Romeo, Raggi ha risposto: “È fisiologico fidarsi di persone che si conoscono da tempo. Noi infatti non abbiamo padrini legami politici”. “Marra mi apriva le porte del Campidoglio”, ha detto la sindaca nell’interrogatorio. “Non posso dire di non averci pensato alle dimissioni. Le difficoltà che abbiamo affrontato in questi mesi avrebbero sfiancato anche un toro. Ma abbiamo un grande progetto per Roma che i romani hanno scelto. Credo meriti rispetto”.

Tutto ciò premesso, la sindaca assicura che non intende dimettersi. Sul sito di Grillo Raggi ha scritto: “Basta gossip. Sono sindaco di una Capitale che deve rinascere”. E il popolo grillino sembra già averla perdonata: sul blog di Grillo sono stante le attestazioni di stima arrivate quasi simultaneamente alle spiegazioni:

“Quello che sta subendo Virginia è una gogna mediatica vergognosa e senza precedenti. Non deve mollare e non deve darla vinta a questi delinquenti”, scrive un iscritto e tanti altri la incoraggiano. “I veri 5 S hanno sofferto con te e per te. Buon lavoro”; “Avanti a testa bassa e buon lavoro”; “non mollare mai, stringi i denti, vai avanti e vaff….lo a chi ci vuol fare del male”.

Poche le critiche ma pungenti. Carlo C., romano, prende spunto proprio dalla sua dichiarazione e la smonta punto per punto: “Basta gossip. Sono sindaco di una Capitale che deve rinascere” e lui di rimando: “giustissimo! basta gossip e gomblotti dei frigoriferi, dei magistrati, dei giornalisti e pure degli assicuratori!”. E ancora, “sono diventata Sindaco perché …” e l’iscritto, ironico: “eeeeehhh già…. perché?”. Anche Cesare si domanda caustico: “Ma è possibile che in tutta Roma ci fosse solo la Raggi da proporre come sindaco ? Nessun’altro uomo o donna un po’ meno sfigati ?”