Fiat, Epifani tende la mano a Marchionne: “Dialoghi con noi, faremo nuovi contratti”

Guglielmo Epifani

Nonostante le tensioni con la Fiat, il leader della Cgil Guglielmo Epifani non chiude le porte al dialogo e spiega: ”Se da Marchionne arrivasse un segnale di disponibilità, la Cgil e la Fiom lo coglierebbero e il dialogo potrebbe ripartire”.

Intervistato dal Corriere della Sera Epifani spiega di essere in attesa dell’intervento di Marchionne al meeting di Comunione e Liberazione (attorno alle 11 di giovedì 26 agosto a Rimini) a e chiede di scendere a ”poche decine di contratti nazionali” a fronte delle centinaia attuali.

Epifani assicura di ”essere il primo” a dirsi contrario al ”braccio di ferro” con la Fiat e afferma che la Cgil vuole ”trovare un compromesso tra le ragioni del mercato e la condizione e i diritti dei lavoratori”, un obiettivo perseguibile ”attraverso un contratto nazionale più  largo e generale e un secondo livello effettivamente più diffuso”.

Oggi invece, osserva, ”si chiedono contratti più piccoli e non si allarga la contrattazione aziendale e territoriale, cosa che invece in molti contratti da noi firmati siamo riusciti a raggiungere: uno per tutti quello degli edili”. La ”strada del futuro” indicata dal leader della Cgil è dunque quella che prevede di ”passare da circa 400 a qualche decina di contratti nazionali”, ”favorendo la gestione del secondo livello di contrattazione”.

Una ”riforma” che per Epifani incontra più ”resistenza” dalle ”burocrazie delle associazioni che dai processi reali”. Infine Epifani reputa errato il giudizio espresso ieri dal ministro Gelmini nei confronti del suo sindacato e dei metalmeccanici (”Per la Fiom e la Cgil gli imprenditori andrebbero messi al rogo”, ndr) e ipotizza querela. ”Il conflitto – ricorda – serve per arrivare all’accordo”.

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