Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-il, ha deciso di visitare la Cina per la prima volta dal 2006. Secondo alcune fonti, sarebbe arrivato a bordo di un treno blindato.
Il viaggio potrebbe rilanciare i colloqui a Sei, che interessano le due Coree, Cina, Usa, Russia e Giappone, per l’abbandono dei piani nucleari di Pyongyang. Allo stesso tempo, Kim dovrebbe chiedere aiuti a Pechino di fronte a un’economia al collasso.
Si tratta, per il leader nordcoreano del suo primo viaggio all’estero in quattro anni. Le misure di sicurezza adottate per il corteo di almeno 20 vetture, tra limousine e auto di lusso, del leader nordcoreano Kim Jong-il hanno paralizzato il traffico della città cinese, nella provincia del Liaoning e terzo porto per importanza del Paese.
Kim, in base a quanto riferito dai media di Seul, è stato “scortato” da decine di poliziotti dalla stazione a un albergo della città, nella quale è giunto dopo l’ingresso in Cina, avvenuto nelle prime ore della mattina nella città di Dandong, con un treno speciale superblindato composto da 17 vagoni.
Non è chiara la ragione della scelta di Dalian come prima tappa nel suo quinto viaggio in Cina – dopo quelli del 2000, 2001, 2004 e 2006 -, ma secondo gli osservatori, Kim potrebbe aver deciso d’accelerare i piani di sviluppo del porto di Rajin, nella parte nordorientale della Corea del Nord, dove i confini incrociano quelli di Cina e Russia.
Appena a marzo, Pyongyang ha siglati di contratti per l’estensione della locazione con i due Paesi vicini. Nella città cinese, riferisce l’agenzia Yonhap, il “supremo leader” dovrebbe visitare alcune imprese che investono in Corea del Nord.