Moody’s si rimangia la parola: “L’Italia non è tra i Paesi più a rischio”. “Outlook stabile per il 2010”

Pubblicato il 7 Maggio 2010 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA

L’Italia non è tra i Paesi più a rischio fra quelli colpiti dalla crisi, perché non è stata «in prima linea durante la crisi finanziaria globale» e non lo é neanche ora che «la crisi finanziaria si trasforma in crisi del debito pubblico». Anche le prospettive sono buone: l’Italia gode di «un outlook stabile per il 2010» a livello di rating.

È quanto si legge nel rapporto dell’agenzia di rating Moody’s dedicato all’Italia e intitolato “La sfida italiana: contenimento del debito con bassa crescita”, presentato a Milano.

In particolare l’agenzia internazionale mette in evidenza che «il sistema bancario italiano è risultato meno esposto» durante le turbolenze di questi mesi.

Inoltre, si legge ancora nelle slide di presentazione del documento, «l’Italia ha operato meno stimoli fiscali» rispetto ad altri Paesi perchè «meno risorse pubbliche sono state messe a sostegno del settore finanziario ed economico».

Ora che l’attenzione si sposta sulla “crisi del debito pubblico” degli Stati, i fattori che giocano a favore del nostro Paese sono un minor indebitamento privato che incide sul bilancio dello Stato, un maggior risparmio, la compatibilità degli aggiustamenti di bilancio con i trascorsi storici, la presenza di un modello economico «abbastanza robusto» e «una buona credibilità sui mercati».

L’agenzia di rating parla di «rischi sistemici stabili», in presenza però di “sfide che persistono». Tra queste Moody’s indica «le rigidità di bilancio», «un debito relativamente alto anche se sostenibile», la «riduzione di risorse da parte del governo centrale in futuro». A rendere stabili i rischi sistemici contribuisce, per quanto riguarda l’Italia, «un ambiente operativo relativamente stabile», per quanto riguarda le Regioni «una pressione più bassa dal settore della salute» e per quanto riguarda città e province «una disciplina fiscale dovuta al patto interno di stabilità» che consente «una stabilizzazione del debito».

Moody’s invita però a fare attenzione al fatto che «la crisi globale ha cambiato l’ambiente». Il giudizio sull’Italia è dunque quello di “relativa stabilità” con “qualche vulnerabilità”.