I droni Usa sono diventati l’arma perfetta per combattere i terroristi nei loro rifugi

Un drone Predator

WASHINGTON, STATI UNITI – Sotto molti aspetti è l’arma perfetta per un Paese stanco delle sue guerre e improvvisamente a corto di fondi. Ed è per questa ragione che i droni, aerei telecomandati armati di missili, svolgono un ruolo sempre più importante nelle operazioni antiterrostiche degli Stati Uniti mentre il presidente Barack Obama riduce lo sforzo bellico terrestre in Iraq e Afghanistan e la sua amministrazione sposta l’attenzione verso rifugi di militanti islamici come la Somalia e lo Yemen, dove non ci sono truppe americane di stanza permanentemente sul terreno.

Allo stato dei fatti la Cia usa due tipi di droni, il Predator e il Reaper, entrambi dotati di missili Hellfire, nelle sue operazioni in almeno cinque Paesi: l’Afghanistan, il Pakistan, la Somalia, lo Yemen e la Libia. E secondo funzionari americani l’impiego dei droni potrebbe essere notevolmente ampliato in futuro qualora Washington dovesse trovarsi a che fare con nuove minacce terroristiche.

Negli ultimi attacchi di droni, riferisce la Reuters, lunedi e martedi, almeno 48 militanti sono stati uccisi nelle regioni tribali del Pakistan. Gli attacchi con droni in Pakistan sono stati 260 dal 2004, inclusi i 50 di quest’anno, secondo il conteggio tenuto dal think tank New America Foundation. 

Analisti ed ex-funzionari dell’intelligence Usa sono in genere favorevoli all’aumento dell’uso dei droni, ma avvertono che vi sono inconvenienti, come le perdite di civili e la possibilità che un girono la tecnologia dei droni possa essere rivolta contro gli Stati Uniti. ”Attualmente abbiamo il monopolio dei droni armati”, dice John Nagl, ex-ufficiale dell’esercito e presidente del think tank Center for a New American Security. ”Ma questa teconologia si diffonderà rapidamente, e nel giro di pochi anni verrà usata contro di noi”.

Non sempre Obama è d’accordo con l’impiego dei droni. La Reuters ha appreso per esempio che il presidente ha rifiutato di usarli contro il rifugio di Osama bin Laden in Pakistan, anche perchè sarebbe andato distrutto tutto il prezioso materiale trovatovi dai commando che hanno compiuto il raid del 2 maggio. Analogamente ha fermato l’impiego di un drone contro Ahmed Abdulkadir Warsame, un esponente del gruppo militante somalo al Shabaab, perche l’intelligence voleva interrogarlo prima di trasferirlo in una prigione negli Stati Uniti.

Fonti a conoscenza dell’impiego dei droni hanno dichiarato che 1.400 militanti sono stati uccisi in Pakistan da quando l’ex-presidente George Bush decise di espandere l’impiego dei droni a luglio del 2008. I droni attualmente impiegati, il Predator e il Reaper, sono prodotti dalla General Atomics Aeronautical System Inc., un’ azienda privata di San Diego, California.

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