”Siamo al secondo tempo di un film che non può essere protratto a lungo. La soluzione non spetta a noi ma non si può andare avanti così con un governo paralizzato da divisioni che non sono componibili. La maggioranza ha la responsabilità di prendere atto di una situazione che fa anni al Paese”. Così il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani, a margine della relazione dell’Authority delle Comunicazioni, torna all’attacco dei problemi nella maggioranza.
Bersani non si sbilancia sull’esito dei rapporti tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera, ma afferma: ”Siamo ad un punto di crudezza di problemi che toccano profili costituzionali che i vincoli di maggioranza forse e’ giusto che comincino a traballare altrimenti ci troviamo davanti all’unica democrazia che va avanti a fiducie e decreti”.
Anche sulle intercettazioni il leader del Pd ribadisce il suo punto di vista: “Anche qui siamo giunti al capolinea. Ci sono norme contro la legalita’ che sono state giudicate in modo totalmente negativo dall’Antimafia e dagli inquirenti, cosi’ come c’e’ un problema di democrazia legata alla liberta’ di stampa”.
Quindi Bersani lancia una stoccata al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia a proposito delle modifiche alla manovra chieste ed ottenute dagli industriali: ”Si tratta di norme irrazionali, che noi avremmo voluto discutere. Che si tolgano due miliardi con una telefonata, mentre insegnanti, poliziotti e disoccupati non sanno nulla di cio’ che succede, direi che e’ stato molto inelegante, anche se capisco quando c’e’ odore di pistola alla tempia, perche’ questo governo se concede qualcosa pretende immediato consenso”.