Venti di guerra fredda: Putin, manifestanti fomentati dagli americani

Pubblicato il 8 Dicembre 2011 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Botta e risposta tra Russia e Stati Uniti dopo le manifestazioni, le repressioni e le voci di brogli alle elezioni per la Duma russa. Il premier Vladimir Putin ha accusato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton di aver fatto conclusioni precoci sulle elezioni russe e mandato segnali all’opposizione fomentando le contestazioni. Il premier russo ha poi ribadito che centinaia di milioni di dollari in fondi stranieri sono stati usati per influenzare le elezioni.

”Siamo obbligati a difendere la nostra sovranità e bisogna pensare a come rafforzare la responsabilita’ di coloro che adempiono ai compiti degli Stati stranieri per influenzare i processi della politica interna russa”, ha spiegato Putin, incontrandosi con gli attivisti del suo partito e del suo Fronte popolare.

Putin ha riconosciuto il diritto di manifestare nel quadro della legge ma difende la necessità delle forze dell’ordine di intervenire se essa viene violata. Per il premier russo la maggioranza della popolazione non vuole il ripetersi di disordini sociali come in Kirghizistan o nel recente passato in Ucraina. ”Nessuno vuole il caos”, ha dichiarato il capo del governo.

A loro volta Hillary Clinton ha detto che gli Usa sostengono i diritti del popolo russo e auspicano che siano prese decisioni per elezioni credibili e giuste. Lo ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton, precisando però che ogni decisione sull’annullamento o meno delle elezioni ”è una decisione che spetta al popolo russo”.