Hong Kong, elezioni per il capo di governo, vince “il Lupo”

HONG KONG, 25 MAR – Le elezioni per il Capo dell'Esecutivo a Hong Kong si sono concluse oggi, con la vittoria al primo turno di Leung Chun-ying, il candidato preferito di Pechino dopo la spettacolare caduta di Henry Tang, passato dall' essere il super-favorito a il piu' inviso in seguito a una serie di scandali ampiamente riportati dalla stampa locale.

Leung diventa dunque il terzo Capo dellûEsecutivo di Hong Kong dal '97, data del passaggio di sovranità di Hong Kong da Londra a Pechino, dopo 155 anni come Colonia britannica. Malgrado le promesse fatte all'epoca, Hong Kong continua a non godere del suffragio universale, richiesto a gran voce dai cittadini: è stato scelto da un Comitato elettorale composto di appena 1.200 persone, a loro volta selezionate da un gruppo ristretto di cittadini scelti da Pechino. Lûelezione si è conclusa in modo convincente, con 689 voti per Leung, 285 per Tang, e 76 voti per Albert Ho, lo sfidante del Partito Democratico che dice di aver partecipato per mostrare fino a che punto le elezioni erano truccate. Leung, nato nel 1954 a Hong Kong da una famiglia proveniente dal Shandong, e' legato all'immobiliare, è comunemente soprannominato ''il lupo'' per il suo grande acume politico. Per la prima volta, pero', Hong Kong sarà governata da una figura vista come un outsider rispetto ai candidati provenienti dal mondo del business, come il primo Capo dell'esecutivo, l'armatore Tung Chee-hwa, o dell' amministrazione solidificatasi in epoca britannica, come il Capo dellûesecutivo uscente, Donald Tsang, che era stato fatto baronetto dalla Regina Elisabetta (titolo a cui rinunciò in seguito per non offendere Pechino). In una metropoli dove il Partito Comunista continua a non esistere alla luce del sole, per quanto non sia più illegale come in tempi coloniali, Leung è reputato essere un membro del Partito Comunista clandestino: per quanto lui abbia smentito le voci (confermate però da alcuni fra i suoi più stretti collaboratori), la solidità del suo sostegno per Pechino e le politiche cinesi fa sì che nella popolazione, che non è stata ammessa a votare o nominare i suoi candidati preferiti, la sensazione che ora Hong Kong sarà governata dall' ''uomo di Pechino'' è molto forte.

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