Illinois, repubblicani puntano ex seggio Obama

Dopo avere espugnato quello storico dei Kennedy in Massachusetts con l’elezione a sorpresa del repubblicano moderato Scott Brown (che proprio oggi ha confermato il suo sì all’aborto), il partito repubblicano vede a portata di mano quello di Obama, attualmente occupato dal democratico Ronald Burris, un nero

Dopo il Massachusetts la riconquista del Senato da parte dei repubblicani passa per l’Illinois, dove è in palio l’ex seggio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Dopo avere espugnato quello storico dei Kennedy in Massachusetts con l’elezione a sorpresa del repubblicano moderato Scott Brown (che proprio oggi ha confermato il suo sì all’aborto), il partito repubblicano vede a portata di mano quello di Obama, attualmente occupato dal democratico Ronald Burris, un nero.

Ma prima di poter affrontare l’avversario democratico, probabilmente Alexi Giannoulias, 33 anni, il giovane segretario al Tesoro statale, i candidati repubblicani devono superare una difficile ma soprattutto simbolica elezione primaria martedì. Il favorito, Mark Kirk, 50 anni, un deputato repubblicano moderato, è a Capitol Hill dal 2001, ma viene contestato dall’ala più radicale per le sue posizioni aperte sull’aborto, oltre ad essere percepito come l’uomo dell’establishment.

Kirk piace poco anche ai più moderati, rimasti scioccati dal suo voltafaccia sull’ambiente (è contrario ora a qualsiasi tassa sull’inquinamento), oltre che da un appello rivolto a Sarah Palin, l’ex candidata vicepresidente Usa dei repubblicani, per ottenerne l’appoggio. Gli emergenti ‘tea parties’, che riuniscono i repubblicani contrari a qualsiasi nuova tassa e hanno contribuito alla vittoria di Brown, appoggiano un altro candidato, Patrick Hughes, che secondo alcuni potrebbe creare la sorpresa. Giannoulias, che dovrebbe conquistare senza problemi le primarie democratiche, è un ex banchiere con qualche scheletro nell’armadio, avendo prestato soldi a personaggi chiaccherati come il faccendiere di Chicago Tony Rezko.

Il dopo Obama non è stato facile per il Partito Democratico locale, un fatto che potrebbe favorire l’opposizione.

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