TEHERAN, IRAN – L’Iran ha annunciato sabato un improvviso e misterioso stop all’avvio della sua prima centrale nucleare, costruita dalla Russia.
La partenza dell’impianto di Bushehr, sul Golfo Persico, e’ stato sospeso e il combustibile, gia’ inserito nel nocciolo del reattore, sara’ estratto per eseguire ”test e attivita’ tecniche”, secondo quanto ha annunciato l’ambasciatore iraniano presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Ali Asghar Soltanieh.
Nessuna spiegazione e’ stata fornita sulle ragioni della decisione, che, ha sottolineato Soltanieh, e’ stata presa su richiesta degli stessi tecnici russi che hanno costruito e avrebbero dovuto avviare l’impianto da mille Megawatt, dopo una visita effettuata nella centrale il 15 e 16 febbraio da ispettori dell’Aiea.
Le supposizioni su quanto possa essere accaduto per indurre iraniani e russi a ritardare ulteriormente l’avvio dell’ impianto, gia’ rinviato di anni, si concentrano inevitabilmente su Stuxnet. Sul finire dello scorso anno, dopo che il combustibile a base di uranio arricchito fornito da Mosca era gia’ stato inserito nel reattore, Teheran aveva ammesso di essere stata colpita da questo supervirus informatico.
Virus che, secondo diversi esperti, potrebbe essere stato creato da uno Stato – per esempio Israele – proprio per fermare il programma nucleare della Repubblica islamica. L’Iran aveva ammesso che solo alcuni computer personali di dipendenti della centrale avevano dovuto essere bonificati, ma aveva negato conseguenze sulle attivita’ dell’impianto.
L’argomento era pero’ tornato d’attualita’ in gennaio, quando il quotidiano britannico Daily Telegraph aveva parlato di un presunto monito russo sul rischio di una Cernobyl iraniana in seguito all’attacco del virus al sistema informatico della centrale.
Secondo informazioni dei servizi segreti occidentali, scriveva il quotidiano britannico, i tecnici russi a Bushehr si sarebbero rivolti direttamente al Cremlino con la richiesta di rinviare almeno sino a fine anno l’avvio dell’impianto per poter analizzare i danni causati da Stuxnet.
Anche in quell’occasione Soltanieh aveva smentito, affermando in una conferenza stampa che l’impianto di Bushehr avrebbe cominciato a operare senza virus ne’ problemi. Ma l’inattesa sospensione annunciata oggi fa pensare che la prudenza richieda quanto meno piu’ approfonditi controlli.