L’Italia non bombarderà la Libia. Berlusconi: “Facciamo già abbastanza”

di Dini Casali
Pubblicato il 15 Aprile 2011 - 13:07| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia non parteciperà ai bombardamenti in Libia. L’unità di crisi convocata durante il Consiglio dei ministri di stamattina (venerdì 15 aprile) sancisce una presa di distanza netta rispetto agli impegni assunti per rimuovere il dittatore libico. Nel corso del Cdm, secondo quanto riferito da fonti di governo, il premier Silvio Berlusconi ha detto: “Facciamo già abbastanza”. Una replica davvero poco conciliante all’offensiva mediatica di Obama, Cameron e Sarkozy: “Fino a quando Gheddafi resterà al potere, la Nato ei suoi partner di coalizione devono proseguire le loro operazioni in modo da proteggere i civili e aumentare la pressione sul regime”. I tre leader avevano scritto un intervento congiunto pubblicato oggi da Herald Tribune, Le Figarò e Times per rilanciare gli obiettivi della missione. Il ministro della Difesa francese, Gerard Longuet, ha ammesso oggi che con questa presa di posizione altamente mediatizzata dei tre, ”certamente” si sta andando oltre la risoluzione 1973 dell’Onu sulla Libia.

La posizione dell’Italia, visti i rapporti storici del passato coloniale e i legami di recente amicizia, anche personali, con il raìss, è sempre stata, sin dall’inizio della crisi, piuttosto oscillante. Con il paradosso che un governo riluttante si è visto costretto ad appoggiare  l’intervento armato, dopo l’accelerazione francese. Tuttavia, va sottolineato, l’Italia, che pure fornisce assistenza logistica, basi aeree e ha pattugliato con gli alleati la no fly-zone, non ha mai ordinato bombardamenti ai suoi piloti.

Abbastanza: che significa? Il ministro della Difesa La Russa spiega meglio il concetto: “Proseguiamo come abbiamo fatto finora, l’intero governo è stato concorde nel ritenere che l’attuale linea dell’Italia sia quella giusta e non pensiamo di modificare il nostro apporto alle operazioni militari in Libia”, ha sottolineato. “In Consiglio dei ministri – ha aggiunto – abbiamo confermato che la linea in atto è quella giusta sia per quanto riguarda l’attività in ossequio alla risoluzione dell’Onu sia quella relativa all’immigrazione, io sto andando a Lampedusa dove i nostri militari stanno facendo un ottimo lavoro”. Più difficile sarà spiegarlo agli american, ma La Russa è fiducioso: “Al segretario della Difesa Usa, Robert Gates confermerò l’orientamento del governo italiano di non modificare gli assetti”.

Dunque “coperti e allineati” fino a un certo punto. Intanto in Cdm è passata la linea Berlusconi, il meno entusiasta, che sconfessa almeno parzialmente la linea di Frattini che ancora ieri, in un’intervista al Sole 24 Ore, non escludeva raid italiani. Frattini aveva aggiunto di non condividere l’opinione che la guerra contro Gheddafi stesse andando male, perché “senza l’intervento Nato Gheddafi sarebbe tornato a Bengasi stabilmente, e quello che accade a Misurata sarebbe nulla, ma ha ammesso, che c’è il pericolo di una spaccatura della Libia, “specie se oltre il cessate il fuoco non si va verso la riconciliazione nazionale e l’esilio di Gheddafi”.