Obama sconfitto al primo test elettorale

Pubblicato il 4 Novembre 2009 - 07:35 OLTRE 6 MESI FA

Michael Bloomberg è stato confermato sindaco di New York

Ad un anno dall’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, l’Election Day 2009 non riserva buone notizie al presidente degli Stati Uniti: i repubblicani si sono imposti sia in Virginia che nel New Jersey e a New York dove Bloomberg è stato, come previsto, confermato al terzo mandato.

I due stati al centro del primo test elettorale dopo il voto per la Casa Bianca dell’anno scorso hanno eletto governatori del partito repubblicano. In Virginia, che un anno fa aveva scelto Obama, puntando su un candidato democratico presidenziale per la prima volta dal 1964, il repubblicano Bob McDonnell ha battuto il democratico Creigh Deeds.

In New Jersey il governatore uscente democratico Jon Corzine, per cui Obama aveva fatto campagna fino a domenica, è stato sconfitto dal rivale Chris Christie. Scontenti per lo stato dell’economia, hanno votato per McDonnell in Virginia gli indipendenti che un anno fa avevano catapultato Obama alla Casa Bianca. Corzine, un ex banchiere di Goldman Sachs, è stato danneggiato dalla presenza sulla scheda di un terzo incomodo, l’indipendente moderato Chris Daggert.

Per i repubblicani in Virginia c’era un incentivo in più alla vittoria, dal momento che l’elezione di McDonnell ha rappresentato una sconfitta supplementare per il governatore uscente Tim Kaine, che è anche presidente del partito democratico e che si è dimostrato incapace di garantire l’elezione del suo successore.

I repubblicani hanno fatto l’en plein portando a casa oltre al governatore, il suo numero due e il ministro della giustizia statale. Rabbia e frustrazione al posto di “Yes We Can”: Obama non ha seguito i risultati, ha detto il suo portavoce Robert Gibbs, ma il voto della Virginia e del New Jersey, dominato dallo scontento sull’economia e la paura per il posto di lavoro, è stato il primo vero segnale di insoddisfazione per la sua presidenza.

L’interrogativo è se l’esito del mini-test nelle poche competizioni ieri in calendario – tra le più seguite, oltre alla Virginia e il New Jersey c’è anche un’elezione suppletiva per un seggio alla Camera nello stato di New York – siano un antipasto del ben più importante appuntamento del voto di metà mandato del 2010, quando l’intera Camera del Rappresentanti, un terzo del Senato e un terzo dei governatori rimetteranno il mandato.

In New Jersey e in Virginia una maggioranza degli elettori ha detto che Obama non è stato un fattore nelle loro scelte di voto. New Jersey e Virginia sono i due stati in cui le elezioni per governatore sono sfalsate di un anno rispetto al voto presidenziale: in entrambi i casi le competizioni assumono a torto o a ragione l’importanza di barometri degli umori della nazione.

Altre consultazioni erano scontate: a New York il miliardario indipendente Michael Bloomberg è stato riconfermato, ma con più fatica del previsto, per il terzo mandato, dopo aver speso oltre 90 milioni di dollari di tasca propria per la rielezione. Solo a Boston sorridono i democratici con l’italo-americano Thomas Menino che ha avuto l’avallo degli elettori a fare il sindaco per la quinta volta, un record nella storia della città del Massachusetts.