Isis, saranno i marines di Trump a dare l’assalto finale a Raqqa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2017 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
Siria, i marines di Trump a Raqqa per l'assalto finale a Isis

Siria, i marines di Trump a Raqqa per l’assalto finale a Isis

ROMA – Isis, saranno i marines di Trump a dare l’assalto finale a Raqqa. L’amministrazione Trump sta valutando di dispiegare fino a mille soldati in Kuwait come forza di riserva nella lotta all’Isis in Siria e in Iraq. Lo riporta la Reuters, mentre la Cnn parla di un gruppo di marine già arrivato nel nord della Siria per sostenere le forze locali che si apprestano a lanciare l’offensiva verso Raqqa.

I marine giunti in Siria – riporta anche il Washington Post – erano già dispiegati nella regione e il loro spostamento dalle navi Usa nel Golfo Persico non aveva bisogno del consenso del presidente Donald Trump o del segretario alla Difesa James Mattis.

Ma sia la Casa Bianca che il Pentagono erano informati. Secondo la Reuters altri soldati Usa arriveranno prossimamente nella regione, fino a mille. Sulla scrivania dello Studio ovale la proposta di concedere ai comandanti sul posto maggiore flessibilità nelle decisioni per rispondere più rapidamente a situazioni impreviste o ad attacchi sul campo.

L’uso dei Marines è il primo segno del nuovo piano, più “muscolare”, voluto dall’Amministrazione Trump nell’offensiva contro il Califfato. Lo spostamento dei reparti di artiglieria, già presenti nella regione, non richiedeva un’approvazione diretta del presidente o del Segretario alla Difesa James Mattis, ma comunque la Casa Bianca e il Pentagono hanno esaminato la mossa.

Con la perdita di tre quarti di Mosul, Raqqa, 500 mila abitanti prima della guerra, resta l’unica grande città nelle mani dello Stato islamico. Le Sdf dispongono di 30-40 mila uomini, per tre quarti guerriglieri curdi dello Ypg, un movimento che la Turchia considera “terrorista”. L’attacco finale a Raqqa è stato presumibilmente discusso in un vertice di due giorni fa ad Antalya, in Turchia, fra i capi di Stato maggiore turco, russo e americano.  (Giordano Stabile, La Stampa)