NEW YORK – ”I matrimoni tra persone dello stesso sesso dovrebbero essere legali”. Barack Obama alla fine, in piena campagna elettorale, esce allo scoperto sulla spinosa questione delle nozze gay, diventando il primo presidente della storia degli Stati Uniti ad approvare pubblicamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Troppo forti le pressioni esercitate negli ultimi giorni sulla Casa Bianca perche’ assumesse una volta per tutte una posizione chiara. Pressioni provenienti soprattutto dall’interno del Partito democratico. Ma anche da gran parte dei sostenitori del presidente, da molti di quei benefattori che ogni giorno donano somme ingenti per la sua campagna elettorale: il Washington Post ha scritto che un ‘grande donatore’ su sei di quelli che contribuiscono alla campagna di Obama e’ omosessuale.
A convincere il presidente che il momento del chiarimento era arrivato, pero’, e’ stata soprattutto l’uscita del vicepresidente Joe Biden che, con una delle sue ormai note fughe in avanti, ha dichiarato nei giorni scorsi di essere totalmente a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. E a pensarla come lui ci sono almeno altri due membri dell’amministrazione: il ministro dell’Istruzione Arne Duncan e quello per l’Edilizia Shaun Donovan.
Nelle ultime ore c’e inoltre stato il referendum in Nord Carolina, che per volere della maggioranza dei votanti e’ diventato il trentesimo Stato vietare i matrimoni gay nella Costituzione. Questo nonostante i democratici e le associazioni per la difesa dei diritti di gay e lesbiche fossero scesi in campo per contrastare la norma, spendendo una somma pari a 3 milioni di dollari. E coinvolgendo personaggi del calibro di Bill Clinton.
Obama, attraverso uno dei suoi portavoce, si era detto ”deluso” per il voto, giudicando la norma ‘discriminante” e invocando per gli omosessuali ”gli stessi diritti e le stesse tutele legali previste per gli eterosessuali”. Poi nel corso della giornata la svolta, suggerita – ha ammesso – anche dalla moglie Michelle. Quella di parlare davanti alle telecamere della Abc su una questione che divide gli americani quasi come l’aborto. Una scelta coraggiosa, che – osservano in molti – potrebbe costargli il voto di una parte dell’elettorato cattolico, soprattutto nella comunita’ ispanica.
”Negli anni ho tratto la conclusione che per me personalmente e’ importante sostenere che coppie dello stesso sesso debbono potersi sposare”, ha affermato alla Abc, spiegando come la sua convinzione sia maturata soprattutto osservando la realta’ di molti amici e collaboratori che hanno relazioni omosessuali e crescono delle vere e proprie famiglie. ”Anche Sasha e Malia hanno amici i cui genitori sono coppie dello stesso sesso”, ha raccontato.
Obama ha quindi respinto le critiche di chi in questi anni – da quando e’ diventato presiedente – lo ha accusato di essere troppo timido sulla questione dei matrimoni gay. E ha ricordato i grandi passi in avanti compiuti da quando e’ alla Casa Bianca per difendere e rafforzare diritti e tutele di gay e lesbiche. Una decisione su tutte: l’abrogazione del cosiddetto ‘Don’t ask, Don’t tell’, la norma che impediva ai militari gay di fare coming out.
Certo, stasera il presidente ha sottolineato di parlare a titolo personale. La legge infatti (e fu varata sotto la presidenza Clinton) prevede che sui matrimoni gay si possano pronunciare solo i singoli Stati. Per questo molte associazioni, ma anche molti attivisti del partito democratico, chiedono che le nozze gay vengano legalizzate a livello federale. E qualcuno insiste perche’ la questione venga inserita nel programma della convention democratica del prossimo settembre.