Le (scarne) rivelazioni di Wikileaks sui rapporti Cina-Usa

Pubblicato il 19 Settembre 2011 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA

Hu Jintao e Barack Obama (Ap-Lapresse)

NEW YORK – Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina sono di un’importanza strategica per l’equilibrio politico e militare del mondo. La nuova sfornata di dispacci segreti da parte di Wikileaks è in grado di darci una nuova visione dei rapporti, non sempre pacati, tra le due superpotenze? Quali segreti diplomatici, quale trame occulte Washington e Pechino tessono dietro le mura delle loro ambasciate?

Purtroppo per gli amanti dell’arte spionistica e degli intrighi alla John Le Carré i nuovi file dati al pubblico dominio dall’organizzazione di Julian Assange, rivelano poco o nulla rispetto a quanto già si sapesse sulle relazioni Cina-Stati Uniti. Leggendoli sembrerebbe piuttosto di avere a che fare con la corrispondenza privata, trasparente ma irrilevante, di una coppia costretta a frequentarsi. Come quando l’ambasciata degli Stati Uniti ha rilevato l’inquinamento dell’aria di Pechino – il cui cielo è notoriamente coperto da una coltre di smog – ed ha postato i risultati su Twitter. La reazione cinese non si è fatta attendere. Un funzionario americano è stato chiamato a rapporto. Le stime del governo cinese sullo smog erano di molti punti più alte, tendendo ad addolcire la realtà. Potevano gli americani, per favore, bloccare l’accesso al sito ai cittadini cinesi? Informazioni contrastanti, dicevano rappresentanti del governo di Pechino, avrebbero potuto avere «conseguenze sociali».

I dispacci segreti rivelati da Wikileaks mettono comunque in luce numerosi aspetti delle relazioni diplomatiche tra i due paesi e rivelano in filigrana gli alti e i bassi di un rapporto spesso conflittuale. Vi si trovano numerose informazioni raccolte da Washington su un vasto numero di soggetti sensibili cinesi – le pretese della Cina sul mare del Sud, le tensioni legate alla minoranza etnica degli Uiguri, le relazioni interne al Partito Comunista. Affianco ad una serie di dossier più prosaici, come quello relativo agli esercizi fisici quotidiani di Bo Xilai, segretario del Partito Comunista di Chongqing.

Una parte non trascurabile dei dispacci pubblicati riguarda gli sforzi statunitensi per impedire l’avanzamento del programma nucleare iraniano e in generale la proliferazione della armi non convenzionali. In una lettera funzionari americani mettono in guardia i cinesi che una compagnia di copertura in Malesia vuole acquistare per conto di Teheran delle componenti nucleari; in un’altra si tratta di un aereo nordcoreano diretto in Iran, con passaggio a Pechino, che avrebbe potuto trasportare esperti balistici; oppure si citano, con riprovazione, i tentativi cinesi di vendere tecnologie o materiali proibiti al Pakistan.