
Cosa è il movimento della Remigrazione, chi lo ha fondato e cosa è successo al summit che si è tenuto a Gallarate (nella foto Ansa la contromanifestazione a Gallarate) - Blitz Quotidiano
Nella giornata di sabato si è tenuto a Gallarate, in provincia di Varese, il Remigration Summit, il contestato raduno dell’ultradestra sul tema dell’immigrazione che si è tenuto in Italia dopo non essere stato autorizzato in diversi paesi europei. Vediamo nello specifico cosa chiede questo movimento, da chi è stato fondato e cosa è accaduto nel fine settimana nella cittadina lombarda.
L’austriaco Martin Sellner, classe 1989, è l’ideologo del concetto della “reimmigrazione”. Indesiderato ed espulso da diversi paesi tra cui la Svizzera e la Germania, Sellner è ora militante della Fpo, il partito dell’ultradestra austriaca. Sellner, prima di aderire a Fpo, durante la crisi migratoria del 2015 che ha portato in Austria e Germania un numero altissimo di profughi siriani, fondò il Movimento identitario austriaco (Ibo). Oltre alla crisi dei migranti, ad alimentare il movimento fu il Covid, letto da Sellner come una sorta di complotto mondiale architettato per portare avanti il disegno della sostituzione etnica che spazzerebbe via la civiltà occidentale per sostituirla con una multietnica di ispirazione islamica. Una teoria che in realtà circolava già da anni tra le destre europee e che fino a non molto tempo fa venne abbracciata anche da Fratelli d’Italia.
Ibo, come prima iniziativa organizzò Defend Europe, una nave che venne mandata nel Mediterraneo con lo scopo di respingere i migranti. Arrivarono poi anche i primi guai giudiziari, con Sellner che finì indagato per aver avuto contatti con Brenton Tarrant, il terrorista che nel 2019 compì degli attentati alla moschea di Christchurch in Nuova Zelanda provocando 51 morti e 89 feriti. Prima di questa, esattamente nel 2006, l’ideatore di Ibo ebbe anche un’altra condanna: venne sorpreso ad affiggere manifesti neonazisti sul muro di una sinagoga e venne condannato a un periodo di lavori socialmente utili trascorsi occupandosi delle manutenzioni di un cimitero ebraico.
Che cosa è la “remigrazione”
Grazie alle vittorie di partiti simili al suo, Sellner negli anni ha trovato nuova linfa politica che ha messo nero su bianco in un libro dal titolo “Regime Change von rechts: Eine strategische Skizze” (“Cambio di regime da destra: uno schizzo strategico”). Ed è proprio da queste pagine che è nato il concetto di “remigrazione” che prevede che esista una”cultura dominante” di una nazione a cui tutti i cittadini devono assogettarsi. Chi non obbedisce a questa “cultura dominante” deve essere espulso permettendo così alle nazioni europee di difendersi dalla globalizzazione e dalla perdita di identità. Il progetto prevede quindi l’espulsione di massa di migranti irregolari, richiedenti asilo privi di titolo ma anche di “non assimilabili”, ossia immigrati in possesso di regolare permesso di soggiorno o addirittura di cittadinanza ma che non obbediscono ai canoni della cosiddetta “cultura dominante”. Tra loro ci sono ovviamente in predominanza immigrati di religione islamica.
Sellner non ha mai chiarito come vorrebbe riuscire a fare una cosa del genere rispettando allo stesso tempo la legalità dettata dalle costituzioni, dalle leggi, dai diritti e dalle libertà individuali. Il primo obiettivo che cerca però di voler raggiungere è quello di introdurre nel dibattito politico e nell’opinione pubblica concetti che fino a ieri erano considerati impronunciabili se non da partiti d’ispirazione nazifascista e minoritari (in Italia Forza Nuova per intenderci). E il risultato è stato raggiunto: in Italia, ad esempio, alcuni esponenti della Lega hanno iniziato a riprendere questo suo concetto durante dibattiti pubblici e post sui social.
Il leader austriaco ha anche partiti che seguono apertamente le sue idee. Uno di questi è l’AfD: il partito estremista trionfatore alle elezioni tedesche ha trasformato la “remigrazione” in un cavallo di battaglia del suo agire politico. Oltre a AfD, Martin Sellner è seguito tra gli altri anche da Rasmus Paludan, 43 anni, un politico danese di estrema destra noto (e condannato) per aver bruciato il Corano in pubblico in varie occasioni e per le sue posizioni radicali. Il fondatore del piccolo partito “Stram Kurs” (“Linea Dura”) non è ben accetto in molti paesi europei. E dopo essere atterrato venerdì scorso a Malpensa per partecipare al summit, Paludan è stato rimbarcato ed espulso anche dall’Italia.
Il raduno di Gallarate
Il Remigration Summit si è svolto sabato a Gallarate all’interno del teatro comunale. Contro di loro ci sono state varie manifestazioni: un flash mob nella stessa cittadina lombarda e due iniziative nella vicina Milano tra cui un corteo partito da piazza Cairoli la mattina al quale hanno partecipato alcune centinaia di persone tra cui molti manifestanti provenienti dall’estero. La manifestazione è stata aperta da uno striscione nero con scritto “Make Europe antifa again” e nel proseguo ci sono stati scontri tra esponenti dei centri sociali e delle forze dell’ordine.
Nel pomeriggio invece c’è stato un evento a piazza San Babila promosso da circa 70 sigle tra associazioni, partiti di sinistra e sindacati. Sul palco il gruppo musicale Modena City Ramblers che ha suonato “Bella Ciao”. Accanto a loro è stato esposto uno striscione con la scritta”Buono come il pane, bello come l’antifascismo”, lo stesso del panificio di Ascoli Piceno.
Il video di Vannacci inviato al summit sulla remigrazione
Attualmente il movimento della Remigrazione sta vivendo un processo di “sdoganizzazione” da parte della Lega. Roberto Vannacci ha inviato un video al Remigration Summit scusandosi di non poter essere presente.”Vi do il mio sostegno” ha detto ai presenti aggiungendo che “la remigrazione non è uno slogan ma una proposta concreta”. “Vuol dire mette al centro gli italiani, gli europei. È una battaglia di libertà e civiltà, di sicurezza, che è il vero spartiacque fra destra e sinistra”. “La remigrazione è un tema del nostro partito”, ha aggiunto all’Ansa Davide Quadri, varesino dalla lunga militanza leghista e tuttora responsabile Esteri della Lega Giovani. Quadri ha raccontato di essere venuto ad ascoltare e di “non escludere sinergie con altri rappresentati di movimenti europei arrivati”.

Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ha usato queste parole per motivare la scelta di aver ospitato il summit nella sua città: “È stato deciso di fare questa manifestazione a Gallarate. Le misure per garantire l’ordine pubblico prese da questura e prefettura sono imponenti e adeguate. Mi auguro che vada tutto bene perché è giusto che tutti possano manifestare le proprie idee”
Piantedosi: “Remigration o moderati? Contributi legittimi”
Anche Piantedosi ha spiegato le ragioni dell’aver autorizzato questa manifestazione in Italia: “Remigration o moderati? Sono due legittimi contributi ad una discussione. In democrazia c’è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti rispetto a fenomeni così complessi. In democrazia non bisogna avere paura di nulla, anche di idee che possano apparire molto forti, molto controverse, molto discutibili anche, non condivise in qualche modo”.
Piantedosi ha proseguito: “Io da ministro dell’Interno ho l’obbligo di garantire la libera espressione del pensiero da parte di chiunque salvo pensieri che siano di per sé lesivi della sfera giuridica altrui o comunque della Costituzione o di qualsiasi altra cosa. Per cui non credo ci sia contraddizione. È giusto che qualcuno possa ritenere in qualche modo interessanti questi forum di discussione che periodicamente vengono messi in campo. Ci sono altri, come in questa sede, che invece hanno un altro tipo di merito e di metodo di discussione”.