Giorgia Meloni mette all'asta i regali ricevuti dai leader mondiali, valgono 800mila euro (foto ANSA) - Blitz quotidiano
I numerosi regali di rappresentanza ricevuti dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il suo mandato saranno presto battuti all’asta. Tra gli oggetti che potranno essere acquistati figurano scarpe di pitone con tacco in oro, tablet, foulard e tappeti. La finalità della vendita non è di tipo “celebrativo” nei confronti della premier, ma volta a generare introiti per lo Stato, destinabili anche ad associazioni e organismi non profit. Le stime indicano che il valore totale dell’operazione potrebbe raggiungere gli 800mila euro.
L’incarico alla casa d’aste
A fine ottobre il segretario generale di Palazzo Chigi ha autorizzato la vendita dei beni, affidando formalmente alla Bertolami Fine Art di Roma la “gestione della vendita all’incanto dei doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri”. Alla casa d’aste spetterà una commissione del 5%, fino a un massimo di 40mila euro. L’iniziativa nasce in applicazione della normativa che impedisce ai rappresentanti istituzionali di trattenere regali di valore superiore ai 300 euro, motivo per cui molti di essi sono stati custoditi in un caveau.
Gli oggetti destinati alla vendita
La lista definitiva dei doni non è ancora stata resa pubblica, ma con ogni probabilità coinciderà, in tutto o in parte, con l’elenco dei 270 oggetti comunicati lo scorso maggio in risposta all’interrogazione parlamentare del deputato Francesco Bonifazi. Tra questi figurano tappeti provenienti da Paesi arabi, un prezioso vaso vietnamita, scarpe di pitone blu con tacco d’oro della stilista Norah Alhumaid, una statuetta del presidente argentino Javier Milei con la motosega, il foulard consegnato in ginocchio da Edi Rama, un servizio da tè regalato da Viktor Orbán e una ciotola di ceramica donata da Joe Biden.
Presenti anche gioielli, un abito tradizionale indonesiano, quadri, un set di trucchi giapponese, cofanetti, cinture e un tablet offerto da Volodymyr Zelensky. Gli oggetti saranno messi all’asta tra gennaio e giugno del prossimo anno, e gli interessati hanno quindi diversi mesi per farsi avanti.
