Emmanuel Macron e Donald Trump alla Casa Bianca (Foto Ansa)
La partita diplomatica sulla pace in Ucraina sta assumendo sempre più i contorni di uno scontro economico che coinvolge non solo Kiev e Mosca, ma anche Washington e le capitali europee. Come rivela il Wall Street Journal, gli Stati Uniti hanno presentato agli alleati una serie di documenti riservati — “ognuno di una sola pagina” — che delineano la loro strategia per la ricostruzione ucraina e per il graduale reinserimento della Russia nei mercati globali. Le proposte, che puntano a mobilitare circa 200 miliardi di dollari di asset russi congelati per finanziare progetti in Ucraina, includono anche un maxi centro dati alimentato da una centrale nucleare “attualmente occupata dalle truppe russe, quella di Zaporizhzhia”.
Un’altra appendice offre una visione di lungo periodo sul ritorno della Russia nell’economia mondiale, con investimenti americani in “terre rare”, perforazioni nell’Artico e ripristino dei flussi energetici verso l’Europa. Diverse capitali europee guardano però con scetticismo a questo approccio: un funzionario ha paragonato le idee americane allo sviluppo “in stile Riviera a Gaza”, un altro ha dichiarato: “È come Yalta”.
L’Ue, riluttante a riabbracciare l’energia russa, preferisce usare gli stessi fondi congelati per sostenere subito Kiev. Washington replica che l’Europa “esaurirebbe rapidamente” quelle risorse e propone invece di coinvolgere Wall Street per amplificarle fino a un potenziale fondo da “800 miliardi di dollari”, perché, spiega un funzionario, “la nostra sensibilità è che comprendiamo davvero la crescita finanziaria”.
