
La vicenda della deputata brasiliana del partito di Bolsonaro fuggita a Roma per evitare una condanna (nella foto Facebook Carla Zambelli) - Blitz Quotidiano
Carla Zambelli è una deputata brasiliana ultra-conservatrice che fa parte del partito dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Come si capisce dal suo cognome la Zambelli è di origini italiane ed ha la doppia cittadinanza. In questi giorni, la deputata brasiliana è salita alla ribalta perché si è rifugiata a Roma per sfuggire ad una condanna. La Zambelli è ricercata dall’Interpol ed è arrivata nella Capitale con un volo proveniente da Miami.
La donna è stata condannata a dieci anni di carcere in Brasile per l’hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia. Dopo la sentenza di condanna emessa il 14 maggio ha lasciato il paese sudamericano. Dopo la diffussione della notizia, la giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes ha definito la fuga di Zambelli “inequivocabilmente finalizzata a eludere la giustizia brasiliana”. La giudice ha subito disposto il blocco dei suoi beni, dei conti bancari e dei profili sui social media, chiedendo anche l’intervento dell’Interpol.
Al momento dell’uscita dal Paese la pena inflitta alla deputata, che include anche la perdita del mandato parlamentare al termine dei procedimenti di arresto, non era ancora esecutiva e la donna non era sottoposta a misure cautelari.
Secondo le ricostruzioni, la donna è atterrata a Roma poche ore prima dell’inserimento del suo nome nella lista rossa Interpol dei ricercati. Tuttavia, viene fatto notare che un’allerta rossa Interpol non è un mandato di arresto internazionale vincolante, ma una richiesta di arresto a scopo di estradizione.
Le autorità italiane possono procedere all’arresto provvisorio di una persona oggetto di una ‘red notice’, ma solo col via libera della Procura generale presso la Corte d’Appello competente. E se la persona è anche cittadino italiano come Zambelli, l’Italia di norma non consente l’estradizione.

Secondo le leggi italiane, l’estradizione è vietata per i suoi cittadini, salvo che sia prevista da un trattato internazionale. Zambelli potrebbe essere arrestata provvisoriamente, ma non sarà automaticamente estradata. La parlamentare, che ha già altre condanne a suo carico, è stata riconosciuta colpevole di pirateria informatica e falsità ideologica: sarebbe stata la mente dietro l’hackeraggio per emettere un falso mandato di arresto contro il giudice Alexandre de Moraes. Ora, trovandosi a Roma, tra Brasile e Italia potrebbe aprirsi un nuovo contenzioso come fu quello per l’ex terrorista Cesare Battisti.
Bonelli: “Non può diventare un nuovo caso Almasdri”
La vicenda scuote anche la politica italiana. In una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce e di Europa verde, ha detto di aver “resentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo se intenda dare esecuzione alla richiesta di arresto dell’Interpol, emessa con ‘nota rossa’, e se intenda applicare il trattato di estradizione tra Italia e Brasile. L’Italia non può diventare un paradiso per i criminali, né garantire loro immunità. Avverto il governo: non può ripetersi quanto accaduto con il libico Almasri. Un governo che da un lato restringe i diritti per ottenere la cittadinanza e dall’altro consente situazioni di questo genere è gravemente contraddittorio”.