L'EDICOLA, Repubblica: "L'Europa blinda Zelensky. Trump: state sbagliando". Il Corriere: "Trump rilancia l'assalto alla Ue". La Verità: "Ecco perché l'Europa rischia il crac" (Blitz Quotidiano)
La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa alle tensioni internazionali sull’Ucraina e alle relazioni complicate tra Usa e Ue. Zelensky è atteso a Roma dopo essere stato ricevuto a Londra da Starmer, Merz e Macron. Intanto, Trump avverte: “State andando in una direzione pericolosa”. Spazio anche all’approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea di una lista di paesi di provenienza delle persone richiedenti asilo considerati “sicuri”. “Ecco perché l’Europa rischia il crac”, titola La Verità. “L’Europa blinda Zelensky. Trump: state sbagliando”, è l’apertura di Repubblica. “Trump rilancia l’assalto alla Ue” è invece la prima pagina del Corriere.
La rassegna stampa di oggi:
“L’Europa blinda Zelensky. Trump: state sbagliando” (La Repubblica).
“Trump rilancia l’assalto alla Ue” (Il Corriere della Sera).
“Noi europei educati e deboli”, di Ferruccio de Bortoli: “Siamo troppo educati. È insopportabile l’incapacità europea di rispondere per le rime alle accuse ingiuste e spesso sprezzanti e volgari che le vengono rivolte. Significativo che parlino più i portavoce dei leader. Come se questi ultimi temessero di compromettere i propri rapporti governativi e personali con l’amministrazione americana e, sotto sotto, ne condividessero le ragioni. Tanto prendersela con Bruxelles non costa nulla. C’è anche la preoccupazione di non voler scontentare alleati di governo che tifano, corrisposti, apertamente per Trump (e dunque contro l’Europa) e a volte sono inclini a guardare con simpatia anche il Cremlino (ancora una volta contro l’Europa)”.
“Kiev, Meloni media sui territori” (La Stampa).
“Cina, surplus commerciale record” (Il Sole 24 Ore).
“Migranti, sì dell’Europa all’Italia” (Il Messaggero).
“È il tempo dei nervi saldi per tutti”, di Paolo Pombeni: “Il documento americano sulla politica di sicurezza ha suscitato stupore (non tra gli addetti ai lavori che se lo aspettavano), ma non si sa se e quanto abbia modificato i negoziati in corso per risolvere in qualche modo la guerra russo-ucraina (che infatti proseguono pur con molte incognite). Nella nebbia che avvolge il grande rimescolamento degli equilibri internazionali, orientarsi non è facile. Per quel che riguarda il documento si possono vedere alcune affermazioni che certamente rientrano nella grande retorica, Maga e non maga, che domina questa fase, ma che è tutt’altro che chiaro se avranno un seguito fattuale”.
“Salvini alza il muro: Stop ai permessi per gli islamici” (Il Giornale).
“Educazione americana” (Il Manifesto).
“Tangenti su armi Nato: l’italiano legato a Israele” (Il Fatto Quotidiano).
“Chi è causa del suo mal”, di Marco Travaglio: “O tempora, o mores! Signora mia, ma ha sentito cosa dice di noi bravi europei quel cattivone di Trump? E quel Musk, mamma mia che impressione! Dove andremo a finire! E giù insulti, improperi, anatemi, macumbe, bandierine europee sui social e nuove marcette col Manifesto di Ventotene usato come ventaglio”.
“L’Ue chiude le porte” (Avvenire).
“Catapulte contro la polizia” (Libero).
“Il vero nemico dell’Europa si chiama Europa”, di Mario Sechi: “Quando la crisi isterica passerà (e poi ritornerà, non c’è la cura), l’Unione europea dovrà affrontare il suo nemico: non l’America, ma se stessa. Tra le 33 pagine della nuova National Security Strategy della Casa Bianca c’è una vecchia idea americana che fu scolpita per la prima volta da George Washington nel suo discorso d’addio del 1796; ribadita da John Quincy Adams il 4 luglio del 1821; consolidata da James Monroe nel suo messaggio al Congresso del 1823. Applicata e dimenticata per decenni, a ondate ricorrenti”.
“Ucraina, il muro dei Volenterosi: L’Europa ha carte da giocare” (Domani).
“Ecco perché l’Europa rischia il crac” (La Verità).












