L'EDICOLA, Repubblica: "Trump sfida Putin". Il Corriere: "Parte la Manovra. Così cambia la tassa sugli affitti brevi". La Verità: "Chi sabota l'incontro Trump-Putin" - Blitz Quotidiano
La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa alle trattative per una tregua fra Russia e Ucraina e sul ruolo del presidente degli Stati Uniti Trump nei negoziati, mentre i raid russi continuano a minacciare Kiev e non solo. Spazio anche alla legge di bilancio, con la discussione fra i partiti della maggioranza di governo soprattutto su affitti brevi e tasse alle banche. “Trump sfida Putin”, è la prima pagina di Repubblica. “Parte la Manovra. Così cambia la tassa sugli affitti brevi”, è l’apertura del Corriere. “Chi sabota l’incontro Trump-Putin”, titola invece La Verità.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Trump sfida Putin” (La Repubblica).
“Parte la Manovra. Così cambia la tassa sugli affitti brevi” (Il Corriere della Sera).
“Una luce di speranza su Kiev”, di Paolo Mieli: “Apparentemente siamo di fronte all’ennesimo buco nell’acqua. L’annullamento (o il rinvio) dell’incontro di Budapest tra Donald Trump e Vladimir Putin è parso a tutti la prova del fatto che, a più di nove mesi dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, le trattative per una pace o una duratura tregua in Ucraina, sono tornate al punto di partenza. Per giunta, dopo che abbiamo assistito a una serie di ultimatum della Casa Bianca al Cremlino di cui si è perso il conto. Mentre quegli ultimatum svanivano nel nulla, i russi con le loro bombe hanno continuato a mietere vittime su vittime (ieri in un asilo di Kharkiv, qualche giorno prima alla stazione di Pokrovsk, ma l’elenco potrebbe essere infinito)”.
“Ucraina, rottura Trump-Putin” (La Stampa).
“Rottamazione solo per il 3% del debito. Contributo banche, una parte è a tempo” (Il Sole 24 Ore).
“Lavoro, meno tasse ai dipendenti” (Il Messaggero).
“Ricostruire la Striscia per darle un futuro”, di Romano Prodi: “Abbiamo giustamente salutato la tregua di Gaza con tanta speranza e ancora conserviamo questo sentimento. Si è infatti potuto porre termine a una tragedia che ha provocato settantamila morti e la distruzione di una città che oggi appare oggetto di un’esplosione nucleare, come gli stessi osservatori americani hanno commentato. Anche se tra innumerevoli difficoltà, i primi passi del piano di Trump del 29 settembre sono stati compiuti. Da parte di Hamas sono stati rilasciati i venti ostaggi e sono state consegnate le salme di tredici israeliani e, da parte israeliana, sono stati liberati duemila prigionieri palestinesi. Anche dopo la tregua non sono però mancati sanguinosi scontri che hanno provocato la morte di due militari israeliani e di 87 abitanti di Gaza, ma gli obiettivi a breve sono stati raggiunti”.
“Tutte le verità della Meloni” (Il Giornale).
“Il ballo del mattone” (Il Manifesto).
“Indietro marsch!” (Il Fatto Quotidiano)
“Cane non morde cane”, di Marco Travaglio: “Non c’è niente da fare: è più forte di lui. Ci prova a manifestare per il giornalismo d’inchiesta, a empatizzare con Ranucci, ma poi torna sempre all’ovile del potere. Se ne sente parte e fa fronte comune. È il giornalista-tipo italiano: quando vede Report, o legge il Fatto, o gli parlano di Assange, chiama l’esorcista”.
“Chi sabota l’incontro Trump-Putin” (La Verità).
“La sinistra s’ammoscia” (Libero).
“Professionisti dell’autogol”, di Mario Sechi: “L’impreparazione della sinistra di fronte al fenomeno Meloni viene regolarmente confermata quando la premier va in Parlamento e si apre il dibattito sulle sue comunicazioni. È in quella sede che emerge “Giorgia” e si autoaffonda l’opposizione. La prima debolezza sta nel non aver capito (dopo tre anni) come funziona la macchina narrativa di Meloni: ogni intervento è preparato con minuzia, i temi sono selezionati e concatenati secondo una precisa grammatica interna, una successione di fatti che conduce alla chiusura finale”.
“Tocca all’Europa” (Avvenire).
“Zelensky apre al compromesso. Congeliamo la linea del fronte” (Domani).












