L’Italia si rifugia in cucina dallo sciopero del venerdì, Landini preferisce Alcaraz a Sinner e dimentica Amazon - Blitzquotidiano.it. (Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella Foto Ansa)
In questa Italia a volte pasticciona, a volte confusa, a volte straordinaria, spesso in sciopero, avviene di tutto ad una manciata di giorni dal Natale. Innanzitutto, il Paese vince la medaglia d’oro per come sa cucinare i piatti. “È un patrimonio dell’umanità”, si legge nelle motivazioni che ci hanno visti arrivare primi.
Il Colosseo si tinge di bianco, rosso e verde. Giorgia Meloni è puntuale all’appuntamento perché è convinta che la “cucina è cultura, tradizione, lavoro e ricchezza”. L’occasione potrebbe essere d’oro per quei furbi che non si lasciano sfuggire nessuna occasione per guadagnare danaro. Pensate, ad esempio, ad un locale che, vista Colosseo, potrebbe inventarsi un piatto di spaghetti all’amatriciana con tanto di foto da riportare al paese d’origine.
Non bisogna dimenticare, però, che in questo nostro bel Paese non fioriscono soltanto le rose, perché, insieme con esse ci sono tante spine che non possiamo lasciare in disparte. Per fortuna abbiamo un leader della Cgil che suona la sveglia. In che modo? Con un altro sciopero generale indetto per domani.
Il solito caos del venerdì con il traffico che manda ai pazzi decine di migliaia di persone che vorrebbero lavorare, ma non possono perché non arrivano in ufficio o nei cantieri. Quale leit-motiv ha la nuova marcia voluta da Maurizio Landini? Manco a dirlo: contro la manovra, i salari minimi, infine la patrimoniale, il suo sogno segreto.
Ma a Landini piace lo sciopero

(foto ANSA) – Blitz quotidiano.it
Pur di lanciarla e di farne perno di nuove discussioni, stavolta Landini tocca un idolo delle folle, un tennista che ci ha fatto in parte scordare le delusioni del nostro sport nazionale. Gli azzurri del calcio balbettano, Jannik Sinner dà spettacolo ovunque vada.
È proprio lui che entra stavolta nell’occhio del ciclone: guadagna tanti milioni, dovrebbe essere il primo ad essere toccato dalla super tassa. “Altro che Montecarlo, torni qui da noi e dia allo Stato quello che gli deve”. Pur di difendere le sue idee, risponde ai giornalisti che lui preferisce Alcatraz al nostro eroe. “Mi diverte di più”. Gli italiani, dunque, non gli sono simpatici anche se pagano fino all’ultimo i tributi. Non hanno le stesse amicizie di Amazon che dei tre miliardi che doveva pagare allo Stato dovrà sborsare solo 700 milioni. Questi santi in Paradiso molti di noi non li hanno, in specie quelle persone con uno stipendio fisso che alla fine del mese pagano forzatamente una tassa che gli viene prelevata per legge.
È proprio uno strano Paese quello in cui viviamo: ricorda alcuni princìpi di Giambattista Vico convinto assertore dei corsi e ricorsi storici. Ne possiamo mostrare subito uno, recentissimo. Riguarda i pentastellati di Giuseppe Conte e la Lega di Matteo Salvini: avete forse dimenticato il governo giallo verde guidato dall’avvocato del popolo che aveva come suo alleato pure il Carroccio? Bene quel patto, anche se non ufficiale, è entrato di prepotenza nella nostra politica perché, malgrado siano militanti di due fazioni opposte, Salvini e Conte hanno le stesse idee sul riarmo e quindi sull’aiuto alla strapazzata Ucraina.
Gesù proibito a Reggio Emilia
Non preoccupiamoci: bolle dell’altro in pentola, perché di presepi in alcune zone d’Italia non se ne deve parlare. Avviene, ad esempio, a Reggio Emilia dove in una scuola elementare il nome di Gesù viene cancellato dai canti di Natale “per rispettare le altre fedi”. Allora, la nostra dove la mettiamo? In una cassapanca che forse non verrà mai riaperta? Non piangiamo a dirotto perchè le lacrime ci servono ancora, in specie dopo aver letto che Antonio Angelucci, parlamentare ed editore di giornali, ha battuto un record: zero presenze su 4600 votazioni. Il Manifesto di stamane lo definisce “il fantasma della Camera”.
Roma, la capitale, si può ritenere una città fatata? Probabilmente no, se di notte si fa un salto dalle parti della stazione Termini o nelle strade del quartiere Esquilino, dove il mercato della droga impazza e la malavita diventa padrona del territorio. Ma questi sono “piccoli problemi” che possono essere rimandati.
Ce ne sono altri ben più urgenti, il primo dei quali è stabilire chi comanda nel Pd. Domenica Elly Schlein ha convocato l’assemblea del partito. Stefano Bonaccini, che figurava nell’elenco dei suoi amici-nemici, si è placato perché, indovinate un pò, è entrato a far parte della segreteria, quindi nel gotha del partito. La vera discussione si aprirà sul leader, cioè su chi dovrà essere nel 2027, anno delle elezioni politiche, il numero uno del cosiddetto campo largo. Elly è convinta che sarà lei, mentre Romano Prodi ritiene che non bisogna parlare di “capi”, ma di programmi. Avendo al suo fianco Giuseppe Conte che con il Pd non c’entra nulla, ma con la leadership della sinistra si.
Che cosa rimane nel vaso di Pandora? Una Francesca Albanese che impazza nelle scuole di ogni ordine e grado per indottrinare i giovani. E finalmente un denominatore comune raggiunto dal Pd che in questo caso, ha una voce unica. Gli asini e i cavalli sono animali di affezione. Ergo, non si debbono mangiare, intendiamo la carne naturalmente. Chissà se in via del Nazareno, sede del Pd, si brinderà con lo champagne!
