"O soldi oggi, o sangue domani": leader Ue riuniti a oltranza per finanziare Kiev con gli asset russi (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Procede a oltranza il vertice Ue che riunisce i 27 leader europei impegnati a cercare la soluzione strategica e finanziaria per dar seguito effettivo al proposito di sostenere Kiev contro l’aggressore russo congelandone gli asset custoditi in Belgio.
Il premier polacco Donald Tusk, appena giunto stamani a Bruxelles ha messo tutti i colleghi di fronte alla drammatica alternativa, alla scelta esistenziale: “O soldi oggi o sangue domani”.
“L’Europa o batte un colpo o perde la faccia”
“Nessuna opzione è fuori dal tavolo”, è il bisbiglio che circola nei corridoi dell’Europa Building, ad una manciata d’ore dal summit Ue più delicato degli ultimi anni. Il vertice in cui, per dirla come una fonte diplomatica europea, “l’Europa o batte un colpo o perde la faccia”.

Ed è in questo contesto che, a Bruxelles, arriva Giorgia Meloni. Con i suoi dubbi rimasti intatti, sulla validità giuridica e sull’opportunità finanziaria di usare i beni congelati di Mosca. E con una convinzione: per Ursula von der Leyen l’opzione per il finanziamento di Kiev è stata sempre una. La premier italiana coltiva i dubbi sull’agibilità giuridica.
“Se ricorriamo al prestito basato sulle Riparazioni, il rischio deve essere condiviso da tutti noi: è una questione di solidarietà, un principio fondamentale dell’Unione europea”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue ringraziando il primo ministro belga Bart de Wever.
Il cancelliere federale Friedrich Merz ha fatto di più per venire incontro alle richieste del governo belga, ventilando la possibilità di utilizzare il patrimonio della Banca centrale russa immobilizzato in Germania a sostegno dell’Ucraina.
